05 settembre 2008
Simili “case di vacanza” potevano essere individuate unicamente presso le esposizioni della Triennale, il cui ambito marcatamente all'avanguardia proponeva nel 1933 proprio una carrellata di tali costruzioni a firma dei principali architetti del momento. Modernissima nell'impianto strutturale, dunque, la Villa di via Mozart si differenzia ulteriormente da analoghi contemporanei edifici di lusso anche per presenza, oltre che del tennis, della piscina, dotazione assolutamente originale in un contesto privato cittadino.
La sequenza di due diversi disegni del fronte firmati da Portaluppi, inoltre, permette di ravvisare una progressiva tendenza alla linearizzazione della facciata, la cui ornamentazione originaria viene ridotta a favore di una più asciutta e moderna geometria dei particolari. Moderni sono anche l'inserimento della grande vetrata della Veranda, all'interno della quale viene inserito un gradevolissimo jardin d'hiver, o ancora il gioco tra l'andamento rettilineo della struttura principale e la pianta curvilinea di alcuni inserti, come la pensilina dell'ingresso, i sottostanti gradini e la loggia centinata del piano superiore.
La coerenza tra interno ed esterno, la cura minuziosa fin nel minimo particolare, la giocosa fantasia di Portaluppi armoniosamente accostata a dettagli di estrema purezza architettonica, fanno di Villa Necchi Campiglio un caso di estremo interesse nella storia dell'edilizia privata italiana nella prima metà del Novecento.
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Credito fotografico: Giorgio Majno
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