02 dicembre 2011
Meta immancabile per i turisti e sede di tre prestigiose ville, Tivoli è una città ricca di storia e di fascino. Oggetto di sguardi artistici nel corso dei secoli, ospita tre splendide ville: Villa d'Este, palazzo e giardino rinascimentali; Villa Adriana, residenza imperiale del II secolo d.C.; Parco Villa Gregoriana, costruita in tempi più recenti ma altrettanto ricca di evocazioni artistiche, letterarie e leggendarie, e luogo d'elezione per momenti unici di relax e suggestione. Quest'ultima è stata affidata nel 2002 dall'Agenzia del Demanio statale in concessione al FAI che si è impegnato a restaurarla ripristinando l'antico splendore dopo un lungo periodo di degrado e abbandono.
Meravigliosa villa immersa nel paesaggio tiburtino, caratterizzato da affascinanti scenari di dirupi, caverne, cadute d'acqua ed evocative memorie della classicità, Parco Villa Gregoriana è una tappa d'obbligo per chi si reca a Tivoli. Il nome stesso ne evoca la storia: costruita nel 1826 per volere di Papa Gregorio XVI, fu poi destinata al pubblico godimento grazie all'impegno civile e sociale del Papa che preferì non riservare al privilegio di pochi questa splendida villa a Tivoli. Forse pochi sanno che si decise di costruirla in seguito all'ennesimo straripamento del fiume Aniene, al fine di rendere quel luogo, suggestivo ma anche pericoloso, un modello di integrazione tra natura e opera dell'uomo. Il progetto, completato nel 1835, prevedeva il traforo del Monte Catillo così da deviare il fiume e preservare la città di Tivoli; alla grandiosa opera di ingegneria idraulica promossa dal Papa fece seguito la sistemazione di tutta l'area circostante con la creazione di un parco, Parco Villa Gregoriana appunto. Venne sfruttato il vecchio corso del fiume per sviluppare un composito e articolato insieme paesistico formato da cascate, grotte, anfratti, aree boschive e resti archeologici.
Come si legge nella guida del FAI Parco Villa Gregoriana, "spalancati [...] i portoni [...] si videro ad un tratto le onde orgogliose e rigonfie entrar furibonde nelle scavate viscere del Catillo, e accavallandosi l'una sull'altra, spumeggianti traboccare per [...] la scabrosa falda dello stesso monte, precipitanti e frementi, alla vista dell'augusto Pontefice che imprigionate le avea" (), proprio la Grande Cascata è sicuramente uno degli elementi di maggior fascino del Parco Villa Gregoriana e già ai tempi della sua inaugurazione suscitò scalpore e ammirazione e contribuì a rendere il Parco, nel tempo, uno dei soggetti principali delle rappresentazioni pittoriche di Tivoli nell'Ottocento. Lo stesso Goethe ne parla come di una visione:”[…] fui a Tivoli dove ammirai una delle somme visioni offerte dalla Natura. Quelle cascate, insieme alle rovine e a tutto il complesso del paesaggio, sono tra le cose la cui conoscenza ci fa interiormente profondamente più ricchi […]”.
Luogo d'elezione per passeggiate immerse in una natura lussureggiante e suggestiva, Parco Villa Gregoriana può essere un'ottima scelta per passare un weekend di relax, arte e cultura a pochi passi da Roma oppure anche per vivere la giornata di Pasquetta in modo alternativo. Una volta arrivati a destinazione si incontra un lungo viale fiancheggiato da siepi via via sempre più fitte che conduce alla Villa. Sulla destra è possibile toccare con mano la storia della Villa attraverso le lapidi che ricordano alcuni dei tanti ospiti importanti che passarono di lì, come il Granduca di Toscana, il Principe Federico di Prussia, Papa Pio IX, fino ad arrivare al Presidente Ciampi. A metà del viale un piccolo belvedere si affaccia sul Parco, in sottofondo il rumore dell'acqua proveniente dalla vicina Cascata Gregoriana, affascinante e imponente, che compie un salto di oltre 100 metri dal Monte Catillo. A sinistra spicca la cima di un cipresso secolare e di fronte svettano i celebri templi romani dell'acropoli dell'antica Tibur.
Leggende e atmosfere quasi magiche animano Parco Villa Gregoriana, grazie anche ai nomi suggestivi che si incontrano camminando lungo i molteplici percorsi interni, come il sentiero delle Cascatelle che conduce fino a un belvedere dalla vista sulla Grotta di Nettuno e sui promontori rocciosi dove oggi si erge l'Albergo delle Sirene. E poi ancora passaggi sotterranei, caverne, Valle dell'Inferno (così chiamata per l'impressione di trovarsi in una sorta di imbuto) e Grotta delle Sirene sormontata dal Ponte Lupo sotto il quale passano le acque dell'Aniene.
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Foto: © Massimo Siragusa
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