31 ottobre 2018
L'acqua è un bene essenziale per l'umanità ma è una risorsa scarsa che va valorizzata e difesa attraverso azioni congiunte volte al risparmio, al recupero e e al riciclo. Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione del FAI ecco alcuni approfondimenti su casi virtuosi di gestione idrica.
La suggestiva posizione è stata sfruttata per creare il lussureggiante giardino a terrazze, dominato dall'elegante loggia a tre arcate che svetta sul punto più alto del promontorio. Un ideale percorso ascensionale, accompagnato da grandi platani potati a candelabro alternati a glicini ed edera rampicante, conduce dal porticciolo sul lago fino alla Loggia bifronte, attraverso l’ampia balconata delimitata da siepi di lauro e bosso e il declivio coperto da prato all’inglese.
Numerose statue e la balaustra realizzate nell’Ottocento perfezionano il quadro in cui la natura scoscesa e rocciosa della penisola induce a coniugare armonicamente la rigida geometria del giardino all’italiana e la monumentalità del parco alla francese.
Le aree a giardino che circondano la Villa e la Loggia, che si estendono per circa 9.200 mq, sono irrigate grazie all’acqua del lago di Como: l’acqua viene pompata fino a una cisterna posta sul retro di un fabbricato di servizio, che funziona come vasca di accumulo. L’impianto di irrigazione è temporizzato ed è dotato di un sensore che fa in modo che l’acqua non venga prelevata in caso di pioggia. Ogni anno si calcola che vengano utilizzati circa 3.500 mc di acqua del lago con il relativo risparmio di acqua dall’acquedotto.
Anche l’impianto idrico antincendio sfrutta le acque del lago: in caso di necessità si aziona una stazione di pompaggio che preleva l’acqua e alimenta il circuito di spegnimento.
Dal 2017 la Villa è dotata di una pompa di calore che utilizza l’acqua del lago di Lugano, in grado di diminuire i consumi e ridurre sensibilmente la quota di inquinamento per l’ambiente rispetto alla caldaia esistente prima.
Le acque prelevate dal lago fungono, infatti, da sorgente di calore inserendosi nel ciclo di funzionamento attraverso il sistema di condutture esistente. Una volta distribuito il fluido, l’acqua utilizzata – che non subisce alcun trattamento chimico – viene scaricata nel lago nella stessa quantità in cui è stata prelevata inizialmente, ma a una temperatura di 5° leggermente più bassa. Una differenza che non comporta alcun effetto sull’ecosistema del lago, come confermato dagli approfonditi studi condotti prima dell’intervento e dalla costante e quotidiana attività di monitoraggio.
Questo nuovo sistema permette di riscaldare una superficie di circa mq 1.000, con prelievo - e restituzione- di acqua di lago a 30 m di profondità (circa 20.000 mc annui).
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis