Villa dei Vescovi, il restauro degli affreschi

Villa dei Vescovi, il restauro degli affreschi

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Villa dei Vescovi, il restauro degli affreschi
Villa dei Vescovi

17 maggio 2011

Più di quattro secoli di storia hanno profondamente gravato sullo stato di conservazione del ciclo di affreschi di Villa dei Vescovi, attribuito dagli studiosi all'artista fiammingo Lambert Sustris (Amsterdam 1515 0 1520 – Venezia 1584 ca). Il FAI ha così dato avvio nel 2007 a un impegnativo cantiere di restauro, affidando l'intervento a Pinin Brambilla Barcilon, autrice, tra gli altri, del restauro del cenacolo vinciano e della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova. L'abilità, l'esperienza e la sensibilità propria della restauratrice si sono misurate con il cattivo stato di conservazione delle pitture murali di Luvigliano.

Vittime nei secoli di interventi e modifiche architettoniche, che sacrificarono intere porzioni di affresco a vantaggio di una ridistribuzione degli spazi, le decorazioni presentavano strati di sporco, sollevamenti, cadute e forti alterazioni cromatiche dovute alla mancata manutenzione, al debole supporto della pittura e all'alterazione cromatica dei vecchi restauri.

In particolare, la sostituzione avvenuta nel XVIII secolo del cortile a pozzo che si apriva al centro della Villa e su cui si affacciavano tutti gli ambienti interni con una Salone passante che attraversa l'edificio da ovest a est, ha comportato la perdita di vaste porzioni di affresco. Le decorazioni presentavano inoltre crepe e stacchi dell'intonaco, efflorescenze, integrazioni non idonee, rifacimenti e buchi.

Un primo intervento di restauro fu realizzato negli anni '60 del Novecento: oltre a realizzare una fondamentale operazione di consolidamento e pulitura, fu possibile porre rimedio ai gravi danni provocati dall' incollatura di carte sugli affreschi, applicate per coprire le nudità presenti, e liberare dagli scialbi le pitture.

Il progetto di restauro è stato preceduto da un'analisi storico-artistica, una mappatura delle degrado e una riflessione metodologica per individuare le linee guida e i criteri dell'operazione, selezionati nel corso di numerosi sopralluoghi sul campo che hanno permesso il confronto e la condivisione di idee, studi e progetti tra storici dell'arte e restauratori.

La fase di pulitura ha messo in risalto gli straordinari colori e la raffinatezza del tratto del grande maestro fiammingo che, ispirandosi alla maniera di Tiziano e Raffaello e nutrito di riferimenti all'antico, dialoga idealmente con Giulio Romano, Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga. Liberando le decorazioni delle sale da uno spesso strato di polveri e nerofumo e rimuovendo i precedenti restauri eseguiti con resine e caseina, causa delle profonde alterazioni delle superfici dipinte, è stato possibile recuperare pienamente la vividezza e il cangiantismo delle tinte cromatiche originarie, la forza plastica dei volumi e la ricchezza dei dettagli di figure e paesaggi. Si sono resi poi necessari il riequilibro dei toni dei neutri e la reintegrazione pittorica e cromatica per ridurre e colmare le lacune che si imponevano fortemente all'occhio dell'osservatore, impedendo la corretta lettura dell'opera.

Passando alle pareti affrescate delle Logge, queste si presentavano molto abrase, ricoperte da notevoli depositi e con consistenti ritocchi, tanto da rendere lacunosa e frammentaria la lettura d'insieme degli affreschi stessi. Gli intonaci originali erano infatti inframmezzati ad ampie stuccature posticce di cui le più estese rifinite con un intonaco di tonalità neutra; quelle relativamente circoscritte evidenziavano interventi di restauro pittorico ora alterati o sbiaditi. Gli intonaci dipinti sono stati sottoposti quindi a un intervento di consolidamento, pulizia e ritocco in modo da restituire leggibilità alle composizioni sia figurative, sia decorative; i neutri sono stati attenuati ed equilibrati con il resto dalla decorazione in modo da rendere l'insieme si presenta ora meno frammentario e di più facile lettura.

L'operazione ha permesso di ridare unità a un ciclo che sembrava compromesso dal punto di vista narrativo, valorizzando le potenzialità espressive e ripristinando la funzione comunicativa delle pitture murali che ora, nuovamente, raccontano gli ideali del mondo umanistico e letterario che ispirarono l'opera di Alvise Cornaro.

» Visita il sito dedicato a Villa dei Vescovi a Luvigliano (PD)

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