Villa dei Vescovi, affreschi di Lambert Sustris

Villa dei Vescovi, affreschi di Lambert Sustris

Condividi
Villa dei Vescovi, affreschi di Lambert Sustris
affreschi Villa dei Vescovi

17 maggio 2011

Alcuni importanti documenti conservati presso l'archivio notarile di Padova consentono di collocare la cronologia di avvio di esecuzione delle decorazioni degli ambienti interni di Villa dei Vescovi a Luvigliano (PD) tra il 1542 e il 1543, non appena concluse le opere architettoniche, testimonianza dell'unità di concepimento tra architettura e decorazione voluta dal committente, il vescovo di Padova, Francesco Pisani e da Alvise Cornaro (Venezia, 1464 – Padova, 1566), l'ideatore del progetto.

Tra gli artisti chiamati a lavorare nella Villa compare nei documenti il pittore Gualtiero Dall'Arzere detto Padovano (Padova 1505 o 1510 – 1552 ca), la cui presenza nel cantiere di Luvigliano è difficilmente rintracciabile per la perdita, in seguito a trasformazioni architettoniche, di vaste porzioni di affreschi. Gli studiosi attribuiscono la paternità del ciclo decorativo ancora visibile a Lambert Sustris, artista ben inserito negli ambienti culturali di Padova, conoscitore e probabilmente “socio” di Gualtiero Padovano ai tempi dell'Odeo Cornaro, il complesso architettonico fatto edificare a corredo della propria dimora da Alvise Cornaro, committente e mecenate a cui si deve in gran parte la fortuna e l'ascesa del pittore fiammingo.

Il Sustris, originario di Amsterdam, dopo una prima esperienza giovanile presso la bottega di Jan Van Scorel a Utrecht, arricchì e completò la sua formazione in Italia, dove venne a contatto con la civiltà classica dell'antica Roma e con il classicismo di Raffaello e di artisti quali Giulio Romano, Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga, a cui si aggiunge l'incontro con la tradizione veneziana della scuola di Tiziano. La complessa e ricca formazione del pittore fiammingo si esprime pienamente nei Saloni di Villa dei Vescovi, dove i modelli decorativi all'antichità sull'esempio degli affreschi di Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova o della Loggia degli Eroi di Perin del Vaga a Palazzo Doria a Genova (per citarne alcuni) si uniscono alla tradizione coloristica e paesaggistica di matrice veneta-tizianesca.

A questo proposito l'ambiente più significativo risulta la Sala delle “Figure all'antica”, la cui decorazione elabora, nell'impostazione architettonica delle scene inquadrate da lesene in finto marmo che racchiudono edicole con figure vestite all'antica alternate a nicchie con statue, il modello mutuato dalla Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova, o, per citare altri esempi probabilmente visti dal Sustris, dalla Sala della Prospettiva della Villa Farnesina a Roma e dal Salone dei Giganti di Palazzo Liviano a Padova. Nell'alto fregio, finte erme scandiscono paesaggi con figure e scene mitologiche e riquadri con trionfi e trofei di vasi decorati, armature, scudi e vessilli, testimonianza della formazione antiquaria e classica del pittore, in linea con la cultura archeologica di Alvise Cornaro e con la trattatistica del Cinquecento. Gli stessi motivi si ritrovano in molte ville e palazzi dell'epoca, come nelle decorazioni dell'Odeo Cornaro e della Villa Godi Malinverni, opera successiva di Gualtiero Padovano (dopo che ebbe quindi modo di vedere e apprezzare i Saloni di Luvigliano).

I paesaggi presenti nel fregio sono caratterizzati da una notevole autonomia narrativa, nonostante siano teatro di diverse azioni, non sempre decifrabili, che vanno da scene di carattere militare a episodi mitologici come il Ratto di Proserpina, Cerere alla ricerca della figlia, Bacco bambino. Si tratta di suggestive vedute paesistiche di ispirazione veneto-tizianesca, animate da figure e vestigia archeologica ispirate alla campagna veneta circostante: il tema riconduce all'apprezzamento ed elogio della natura e dell'agricoltura, motivi ispiratori dell'opera del Cornaro, tesa a lodare la vita agreste e la piacevolezza dei paesaggi naturali dell'entroterra della Serenissima.

L'arte del Sustris nella raffigurazione dei paesaggi, ben testimoniata da alcune tele dell'artista conservate presso il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, tocca il suo culmine nella Sala del putto, detta appunto dei Paesaggi, dove la Natura diventa protagonista delle scene affrescate: all'interno di una semplice intelaiatura architettonica si inseriscono vedute marine e campagne con ruderi e piccole figure. L'architrave dipinto dal Sustris riprende quello plastico che all'esterno, nella costruzione del Falconetto, corre sotto il cornicione, completando così l'unità stilistica e ideale fra architettura, decorazione e paesaggio circostante. Le pareti diventano quindi una loggia aperta su tutti e quattro i lati verso ampi orizzonti e sono affrescate con paesaggi in cui compaiono figure rade e minute; su una parete l'ambiente naturale fa da sfondo a un episodio mitologico con personaggi a grandezza naturale, molto lacunoso. Un elemento di grande interesse è il piccolo putto, in funzione di repoussoir, trovata illusionistica mutuata da un'analoga soluzione di Giulio Romano e ripresa in seguito in un ambiente di Villa Godi da Gualtiero Padovano che ben aveva assimilato la lezione del Sustris.

Lo stretto legame tra natura, architettura e decorazione diventa assoluto nelle Logge in cui gradevoli paesaggi raffigurati da Sustris alle pareti dei loggiati intrecciano un vivace, felicissimo rapporto con l'ambiente circostante, annullando il filtro del supporto architettonico per fondersi senza altre mediazioni con i colori e la morfologia dell'ancora miracolosamente intatta campagna circostante. Sulle pareti sono infatti dipinte a trompe l'oeil le grandi arcate aperte dal Falconetto sulla campagna, ripetendo anche il motivo della balaustra, al di là della quale sono affrescati paesaggi di fiume e di montagna. Nella parte superiore della decorazione compaiono figure di putti, festoni, ghirlande, motivi che si ritrovano nei fregi di alcune sale interne, dove si alternano a motivi a grottesche: gli stessi temi saranno riproposti qualche anno dopo a Villa Bigolin, a Selvazzano Dentro, con similitudini stilistiche che fanno propendere alcuni studiosi verso un'attribuzione di queste decorazioni allo stesso Sustris.

» Visita il sito dedicato a Villa dei Vescovi a Luvigliano (PD)

Leggi anche:


Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te