20 aprile 2020
La terza tappa del nostro viaggio nell’Italia virtuosa ci porta a Napoli, altra città che sta vivendo un’interessante fase di risveglio culturale e di sviluppo turistico. Napoli si presenta, infatti, sempre più come un vivace laboratorio di sperimentazione di nuove formule, basti pensare alla riqualificazione del Rione Sanità che ha permesso a molte realtà locali di riscoprire le bellezze che il quartiere offre e proporle come meta di visita per i turisti.
Anche in questo caso mi limito a indicare solo pochi casi tra i tanti possibili. Il primo è strettamente legato al mare: nella cornice di un paesaggio costiero tra i più suggestivi del Golfo di Napoli, il Parco Sommerso di Gaiola deve la sua particolarità alla fusione tra aspetti vulcanologici, biologici e storico-archeologici. Il Parco della Gaiola è un autentico pezzo di “paradiso marino”, ancora poco noto, parte dell’Area Marina Protetta, strappato al degrado e alla distruzione del patrimonio biologico e culturale grazie all’iniziativa di un gruppo di ricercatori, biologi marini e archeologi del Centro Studi Interdisciplinare Gaiola Onlus. Il Parco è stato votato da 3.125 persone al censimento dei Luoghi del Cuore 2018, con una raccolta voti attivata proprio da questa Onlus. Nel corso degli anni il Centro Studi Interdisciplinari ha realizzato uno spazio di ricerca e di formazione, con la bonifica, la riqualificazione e la valorizzazione dell’area.
Oggi i corsi dedicati ai più piccoli attirano oltre 3.000 bambini insieme alle loro famiglie, e migliaia sono le persone che visitano questo tratto di costa in maniera consapevole e sostenibile, come è giusto in un contesto così fragile. I progressi effettuati in questi anni sono straordinari eppure la situazione del Centro Studi Interdisciplinari è sempre precaria a causa di incertezze sulle autorizzazioni e nei rapporti con i vari Enti. Non posso che auspicare che questa bella storia di ricerca, tutela, comunicazione, divulgazione e valorizzazione possa proseguire e svilupparsi ulteriormente.
La seconda storia napoletana è ambientata nel fulcro della città storica, in via san Biagio dei Librai, ed è raccontata da un gruppo di giovani laureati in storia dell’arte e in altre discipline dei beni culturali che hanno dato vita all’associazione Respiriamo Arte . Da alcuni anni hanno preso in gestione turistica e culturale la Chiesa dell’Arte della Seta, nel Complesso dei Santi Filippo e Giacomo, grazie alla disponibilità del parroco della Chiesa, Padre Mariano Imperato, in cambio di un contributo mensile per la copertura delle spese per le utenze. Così i cittadini napoletani e i visitatori possono riscoprire luoghi abbandonati e chiusi al pubblico da oltre trent’anni come la cripta, i resti archeologici e la sagrestia, e conoscere un’attività di cui si era persa memoria: la produzione e la lavorazione della seta!
Più recentemente l’associazione Respiriamo Arte ha raggiunto un altro obiettivo fino a qualche anno fa inimmaginabile: la riapertura e la gestione della vicina Chiesa di Santa Luciella ai Librai di proprietà dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Misericordia. La chiesetta è nota per essere l’edificio di culto dei pipernieri, i lavoratori della pietra di piperno, che temevano i danni alla vista provocati dalla loro attività, perciò dedicata a Santa Lucia, protettrice degli occhi. Da alcuni mesi questa chiesa è visitabile e sta riscuotendo un enorme successo di pubblico, che lascia ben sperare.
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