Viaggio nell’Italia virtuosa. Faro Trasimeno e la Convenzione di Faro

Viaggio nell’Italia virtuosa. Faro Trasimeno e la Convenzione di Faro

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Viaggio nell’Italia virtuosa. Faro Trasimeno e la Convenzione di Faro
Focus

20 aprile 2021

Nell’ottava tappa del viaggio nell’Italia virtuosa Giuliano Volpe ci racconta l’Associazione Faro Trasimeno: nata in uno dei contesti paesaggistici più significativi del nostro Paese, ha lo scopo di promuovere la Convenzione di Faro e favorirne l’attuazione.

La Convenzione di Faro, sul valore del patrimonio culturale per la società, comincia ad avere i suoi effetti concreti con iniziative che partono dal basso, secondo lo spirito proprio di quel documento per più versi rivoluzionario. Se alcuni musei hanno inserito nei loro statuti espliciti riferimenti ai contenuti della convenzione europea, come ha fatto il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ben prima della ratifica da parte del Parlamento, è ancor più significativa la nascita di una Associazione, Faro Trasimeno, che si definisce “Associazione per la promozione e l'attuazione della Convenzione di Faro del Consiglio d'Europa”.
Nata in uno dei contesti paesaggistici più significativi del nostro Paese, l’associazione ha dato vita dallo scorso novembre anche a una community nazionale, intesa come un Laboratorio virtuale di discussione, ricerca e partecipazione, per collegare tutte le ‘comunità di patrimonio’ attive in Italia.

Come recita lo statuto dell’Associazione, l’iniziativa è stata presa da “un gruppo di cittadini provenienti da diversi comuni, nell’area del Trasimeno e della Val Nestore, con l’intento di attivare una serie di azioni che hanno lo scopo di promuovere la Convenzione di Faro e favorirne l’attuazione”. Si propone di organizzare “passeggiate patrimoniali in luoghi di particolare interesse”, “Incontri, convegni, workshop sul valore del patrimonio culturale per la società”, “mostre, spettacoli e attività artistiche per rinforzare il desiderio di sentirsi una comunità”, laboratori, collaborazioni con scuole, e tante altre iniziative ancora. Le attività hanno già preso avvio, in particolare il 12 dicembre 2020 con un webinar che ha portato alla “creazione della prima Comunità Patrimoniale in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Castiglione del Lago e numerose associazioni, cooperative e imprese del territorio”. Tra i primi obiettivi, il recupero dell’ex-Pomodoraia, una fabbrica del pomodoro, un bell’esempio di patrimonio storico-architettonico di Castiglione del Lago, e di Villa Zenobi e del giardino Porcinai con la coltivazione dei tulipani: questa dei tulipani non è infatti solo una prerogativa olandese, ma è anche una tradizione caduta in disuso di Castiglione del Lago, in passato uno dei più importanti centri di coltivazione a livello nazionale. Ecco il senso della festa del Tulipano celebrata ogni anno in aprile.

Una bella iniziativa sbocciata dal basso, questa di "Faro Trasimeno". Un auspicio perché fioriscano mille altre iniziative simili in tutta Italia, grazie all’impegno culturale, civile, di cittadini che vogliano essere sempre più protagonisti nella conoscenza, nella tutela, nella valorizzazione e nella gestione del nostro patrimonio cultuale.

Giuliano Volpe

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