21 dicembre 2009
Tale aerea apertura verso il paesaggio circostante risalirebbe perciò al progetto più autentico della Villa, quello ideato nel 1535 dall’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto e confermerebbe quindi ulteriormente la tesi secondo cui il fronte sud della Villa costituisse inizialmente l’ingresso principale della casa. Che al Falconetto fossero successi altri architetti è un dato già evidenziato da Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e responsabile scientifico per gli studi storico-architettonici di Villa dei Vescovi.
Lo studioso ha inoltre recentemente reperito un determinante documento che prova nel 1542 un’attiva partecipazione dell’architetto Giulio Romano presso il cantiere della villa padovana. Secondo Beltramini, Giulio Romano, reduce dalla realizzazione di Palazzo Te a Mantova, si sarebbe occupato ai Vescovi della realizzazione dell’articolato bugnato che caratterizza il piano terra dell’edificio e probabilmente avrebbe progettato lo spostamento dell’asse principale d’ingresso dal lato meridionale alla facciata occidentale. In seguito ai recenti restauri e alle indagini scientifiche che li hanno sostenuti, gli studi potranno quindi proseguire ora in questa nuova direzione, facendo luce sul ruolo del celebre architetto romano a Villa dei Vescovi e ricostruendo quella che doveva essere la versione originale della Villa ideata da Falconetto.
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