Venezia, stop alle grandi navi

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Venezia, stop alle grandi navi
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08 novembre 2013

Dal novembre 2014 le navi di stazza superiore alle 96mila tonnellate non potranno navigare nel Canale della Giudecca: leggi il pensiero di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente Onorario del FAI, in merito al piano approvato dal Governo per regolamentare il traffico delle grandi navi in partenza o dirette a Venezia.

Sono ormai note a tutti le immagini delle bellissima e fragile Venezia invasa dalle grandi navi da crociera, che ne danneggiano il paesaggio e i delicati equilibri. Finalmente è stato approvato dal Governo un piano per regolamentare il traffico delle grandi navi in partenza o dirette a Venezia per il Canale della Giudecca, in attuazione del decreto Clini-Passera, ma si poteva fare di più.

“Mi rallegro che il Tavolo Tecnico, composto da vari componenti tra cui due Ministeri, Regione, Comune, Capitaneria di Porto e Autorità Portuali di Venezia – ha dichiarato Giulia Maria Mozzoni Crespi Presidente Onorario del FAI - abbia finalmente affrontato il diabolico problema delle grandi navi.” Dal primo gennaio del 2014, infatti, sarà vietato il passaggio dei traghetti nel Canale con la conseguente riduzione del 25 % dei transiti davanti a San Marco e del 50 % delle emissioni inquinanti, e sarà limitato fino al 20 % rispetto al 2012 il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate. Infine, potranno stazionare giornalmente fino a 5 navi da crociera superiori alle 40.000 tonnellate concentrando le partenze e gli arrivi all’alba e al tramonto e sarà creata una nuova via di accesso alla stazione marittima individuata nel canale Contorta Sant’Angelo, come diramazione del Canale Malamocco-Marghera. Ma le vere "grandi navi", quelle superiori alle 96.000 tonnellate di stazza lorda, invece, non potranno più circolare solo dal primo novembre del 2014.

“Ben consapevoli della complessità degli accordi in essere – ha continuato il Presidente Onorario FAI - sarebbe necessario maggiore coraggio e tempestività per un problema che indigna il mondo intero. Senza coraggio e senza una presa di coscienza di tutti gli attori coinvolti non si va lontano”. Si auspica, quindi, che sia presto presa la decisione di anticipare i tempi evitando così altri danni a Venezia.

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