Valle dei Templi, abusivismo mai più tollerato

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Valle dei Templi, abusivismo mai più tollerato
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24 settembre 2015

Cosa sta succedendo ad Agrigento? Ce lo racconta il primo cittadino Calogero Firetto, tra i promotori della lotta all'abusivismo edilizio che ancora affligge il Parco Archeologico della Valle dei Templi. Un impegno che ha riscosso una straordinaria partecipazione popolare.

Da Agrigento ci sta giungendo un segnale nuovo…

Sì, una consapevolezza nuova aleggia. Un consenso così ampio alle recenti elezioni ne è un chiaro indizio. Gli agrigentini vogliono cambiare il sistema delle regole non scritte che hanno troneggiato per troppi anni. Leggo così il mio mandato politico e amministrativo e voglio rispettarlo e garantirlo. Certo noi sappiamo di essere privilegiati, perché viviamo in un posto bellissimo: la millenaria Valle dei Templi che siamo in grado di custodire per noi e come patrimonio dell'umanità e vogliamo farlo sapere a tutti.

Quali sono le difficoltà delle demolizioni? E qual è il piano?

È la prima volta che il Comune di Agrigento si trova a procedere direttamente all'abbattimento di manufatti abusivi ricadenti all'interno del Parco archeologico della Valle dei Templi e noi ce ne stiamo occupando nonostante le enormi difficoltà in cui versano le casse comunali, riuscendo già nell'intento di appaltare i lavori e procedere alle demolizioni dei manufatti, per i quali ci è stata chiesta dalla Procura di Agrigento l'esecuzione con tempestività. Ma, come è evidente, le difficoltà sono anche di altra natura. Spesso si tratta e si tratterà di affrontare situazioni abitative di famiglie che non hanno alternative valide e lo sgombero, come avviene in tante altre parti d'Italia.

Crede che i suoi cittadini riconoscano più di prima che il Parco è una vera e propria risorsa?

Ne sono convinto. Avanzano le buone intenzioni e il respiro culturale. L'opinione pubblica non può difendere ciò che è illegittimo, sente di dover rispettare i provvedimenti giudiziari e avverte l'esigenza di ripristinare la legalità all'interno del Parco archeologico, che è un bene dell'Umanità. In realtà, la maggior parte degli agrigentini ha sempre difeso e tutelato la Valle dei Templi. E di questo ringrazio anche il FAI - e il Capo Delegazione sul territorio Giuseppe Taibi - per la sua opera di valorizzazione.

Lei vede la possibilità di ridefinire l'area – effettivamente molto ampia – da restituire al Parco Archeologico?

L'area del Parco archeologico di Agrigento è stata definita e delimitata in base a parametri scientifici di tutela archeologica e paesaggistica, non per casualità o improvvisazione. Per ridefinirla, occorre effettuare una ricognizione attuale che si basi sugli stessi presupposti di scientificità. Può, dunque, venire utile un riesame, naturalmente non di natura politica, che riveda i caratteri distintivi dell'area, soprattutto, alla luce di motivate ed approfondite valutazioni sulla qualità e coerenza dei beni universali da tutelare.

Affermare un principio di legalità significa passare un messaggio per il futuro. Crede sia chiaro che l'abusivismo va contro la legge e non è più tollerato?

Ritengo che ormai sia un messaggio chiarissimo anche per chi verrà dopo di noi. Non è soltanto un gesto esemplare: è un atto di rivendicazione da parte della città degli onesti, che intende avere ripulita la sua immagine dall'onta e da un marchio. In Italia ci sono tantissimi colleghi che la pensano allo stesso modo. Al di là delle sensibilità ideologie. La vigilanza e il ripristino della legalità in un Comune, non soltanto nel territorio, ma anche nelle singole stanze del Palazzo, costituiscono una urgenza emergente.

Al di là delle demolizioni, quale è la situazione alla Valle dei Templi e ad Agrigento? Abbiamo visto grandi eventi come il Google Camp e letto del boom di turisti…

La nostra Valle dei Templi è un Parco archeologico e paesaggistico protetto da una legge regionale del 2000. Da allora, l'amministrazione del Parco ha speso forti energie per la tutela e per garantire a tutti la fruizione dei suoi beni, senza chiudersi a riccio a difesa di gelosi interessi di appartenenza scientifica. L'apertura al FAI, che gestisce con cura da molti anni uno stupendo ed esemplare giardino (Kolymbethra) ne è dimostrazione. Con l'autorevole conforto di grandi studiosi e uomini di cultura, si può affermare che la Valle è uno dei Parchi meglio tutelati in Italia. Una bellezza sconvolgente. Unica nella fusione di storia, arte e paesaggio. Il Parco è solo marginalmente “graffiato” da abusi edilizi. Per questo chi visita la Valle rimane estasiato. Quest'anno la Valle è stata scenario di grandi eventi culturali e scientifici ed è stata scelta come meta turistica da personaggi famosi nel mondo. Ormai da diversi anni accoglie anche artisti di livello internazionale che hanno esposto le loro opere, attirando migliaia di visitatori. La Valle dei Templi è un luogo in cui natura e mito si fondono destando emozioni straordinarie anche in chi, come me, la vede ogni giorno. Questi sono i luoghi di Empedocle, di Luigi Pirandello, di Leonardo Sciascia, di Andrea Camilleri, e quelli descritti poeticamente da Salvatore Quasimodo. Agrigento ha storia millenaria e cittadini illustri. Qui, Giovanni Paolo II lanciò l'anatema contro la mafia. Da qui una nuova storia può ripartire.

Perché negli anni la decisione della procura non è stata attuata?

Mi è difficile rispondere. Bisogna interrogarsi piuttosto sul perché proprio adesso: come ho già detto, viviamo oggi un contesto nuovo, in cui sono diffuse e pressanti sensibilità, consapevolezze e volontà forse non ascoltate in passato. Non limiterei il punto di domanda solo al modo di approcciare le problematiche dell'abusivismo edilizio, penso che le sensibilità sociali e politiche di cui parlo si manifestino in molti altri campi del rapporto tra pubblico e privato. È in atto un mutamento epocale.

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