UNESCO: Venezia e la laguna non sono nella lista dei siti in pericolo

UNESCO: Venezia e la laguna non sono nella lista dei siti in pericolo

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UNESCO: Venezia e la laguna non sono nella lista dei siti in pericolo
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22 luglio 2021

Lo spettro di finire nella black list dell’Unesco si è allontanato: il World Heritage Committee ha deciso di non inserire Venezia e la sua Laguna nei siti in pericolo.

Il Comitato per il patrimonio mondiale dell’Unesco, che si è riunito a Fuhan in Cina dal 16 luglio, ha scelto di non inserire Venezia e la sua Laguna tra i siti in pericolo e spostare la decisione definitiva al 2023.

Il recente decreto del Governo, che ha stabilito di fermare immediatamente l’ingresso delle grandi navi nel bacino di San Marco è stato quindi premiato e la dichiarazione delle vie d’acqua come monumenti nazionali, patrimonio dell’Italia e dell’umanità è stato certamente un passaggio significativo per raggiungere questo risultato.

Venezia e il suo ambiente sono già gravemente minacciate dal cambiamento climatico e dell’erosione dei fondali dovuta al traffico navale. All’indomani del decreto, infatti, lo scorso 13 luglio il FAI ha chiesto al Governo un ulteriore passo in avanti: bloccare l’ingresso in Laguna, quindi anche a Marghera, alle navi sopra alle 40 mila tonnellate fino a quando sarà pronto il porto extra-lagunare, dirottandole su altri porti oppure ammettendo finalmente che la laguna di Venezia è troppo fragile per consentire questo tipo di turismo.

Questo permetterebbe di contenere i gravi danni inferti al sistema lagunare dal passaggio delle navi, preservando maggiormente il delicatissimo equilibrio idrogeologico della laguna e favorendo uno sviluppo turistico più consono alla città.

L’UNESCO, infatti, ha messo l’accento su diverse criticità, di cui le grandi navi sono solo la punta dell’iceberg: in particolare resta aperto il tema della città e del suo sviluppo, dove il turismo di massa negli ultimi anni ha stravolto il tessuto socio-economico urbano in troppi aspetti oggi lacerato, il che forse è un problema ancor più grave delle grandi navi.

Ci auguriamo, alla luce della scelta del World Heritage Committee di posticipare la decisione al 2023, che Il Governo e tutti gli Enti territoriali continuino a perseguire scelte coraggiose e lungimiranti, nella garanzia di una transizione giusta ed equa per tutte le parti.

Solo se Venezia tornerà a essere una città, potrà nuovamente offrire ai turisti di tutto il mondo un’esperienza autentica e ricca, che origina dalla sua straordinaria e peculiare identità, per questo motivo patrimonio mondiale dell’umanità.

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