14 settembre 2018
In Italia, il consumo di suolo viaggia con un ritmo di 3 mq al secondo e 5mila ettari sono già stati cementificati nei primi sei mesi dell’anno. Il fenomeno non accenna a diminuire, per questo una legge nazionale è urgente e non più rinviabile. Il percorso legislativo di questa norma è iniziato ormai nel 2012.
I cittadini italiani hanno mostrato grande sensibilità rispetto al tema: con la petizione “People 4 Soil” abbiamo raccolto oltre 82.000 firme per chiedere interventi legislativi in materia.
Non siamo all’anno zero: nella scorsa legislatura il Parlamento, dopo un lungo lavoro di ascolto e analisi, era quasi riuscito ad approvare un testo e, dall'inizio di questa, nei due rami del Parlamento sono state presentate ben 12 proposte di legge per il contenimento del consumo del suolo.
La coalizione “Salvailsuolo” chiede che la discussione della proposta di legge venga inserita in cima all’agenda dei lavori delle Commissioni competenti nel più breve tempo possibile per dotare anche l’Italia di una legge per la tutela del suolo attesa ormai da troppo tempo.
“Il consumo di suolo non si arresta perché manca prima di tutto una legge nazionale che affermi il valore di questa risorsa vitale e non-rinnovabile e, di conseguenza, una strategia nazionale per la sua tutela - ha dichiarato Andrea Carandini, Presidente del FAI, commentando i dati di ISPRA - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Una strategia che dovrà comporsi di strumenti diversi, finalizzati all’ambito urbanistico come a quello agricolo, o ancora di natura fiscale, questi ultimi sicuramente i più efficaci. I dati di ISPRA ci mostrano chiaramente come in Italia manchi una pianificazione attenta e consapevole dei territori, infatti il consumo di suolo avanza proprio nelle aree a rischio sismico, idraulico o soggette a frane. Manca soprattutto una consapevolezza diffusa su questo tema, perciò il FAI ha deciso di dedicare un campagna nazionale di sensibilizzazione #salvailsuolo. Si percepiscono segnali di maggiore sensibilità e coscienza soprattutto tra i sindaci di nuova generazione, ma è evidente che se non vengono supportati da una legge nazionale, queste fiammelle sono inevitabilmente destinate a spegnersi.”