25 gennaio 2022
Il coordinatore è il punto di riferimento dei Gruppi FAI Giovani presenti in regione, a stretto contatto con il Presidente Regionale, è il volto e la voce dei giovani volontari.
I coordinatori promuovono la nascita di nuovi Gruppi FAI Giovani, l’organizzazione di eventi regionali, lavorano per tenere uniti i Gruppi e intervengono in caso di necessità.
«Mi diverto tantissimo e spero di riuscire a trasmettere a tutti il mio entusiasmo», sono queste le parole di Alessandra Nitti, Capo Gruppo FAI Giovani di Bari, divenuta in questi giorni coordinatrice FAI Giovani per la Puglia.
Con lei, le regioni con i coordinatori FAI Giovani in Italia salgono a 12. Le altre sono Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia e Veneto, territori nei quali i coordinatori, dedicano il loro tempo libero alla Fondazione e in particolare focalizzandosi sul progetto FAI Giovani.
Ecco cosa ci racconta Georg Castlunger, storico coordinatore per la Lombardia dal 2017 - oggi insieme a Valentina Nardini - a proposito di questo ruolo così importante per la Rete Territoriale: «Come figura di supporto per i giovani dei FAI cerco di indirizzare le loro energie e ascolto le loro esigenze, facendomi portavoce delle varie idee, facilitando la comunicazione tra il territorio e la Fondazione. Ci sono momenti di lavoro e confronto intesi, ma anche momenti più informali che rafforzano il legame con i ragazzi, perché oltre alla missione della Fondazione, quello che ci lega è l’amicizia. Siamo tutti compagni di una grande avventura! Ciò che mi appassiona di più è poter essere testimone dell’entusiasmo dei ragazzi nel far nascere un nuovo gruppo sul territorio e visitare i gruppi storici durante i loro eventi e aperture locali».
Amicizia ed entusiasmo sembrano quindi essere due ingredienti fondamentali tra i Giovani del FAI.
«I miei progetti saranno dettati dalla necessità di fare rete tra giovani e condividere un comune obiettivo, quello di diffondere i valori del FAI. Coinvolgere le realtà universitarie sarebbe un grande punto di partenza per la costituzione di nuovi gruppi giovani in Puglia. Ma anche un'occasione per stimolare un numero maggiore di volontari che possano prender parte attiva coscientemente alle nostre iniziative, spesso e volentieri inerenti a ciò che studiano», racconta invece Alessandra, rispetto ai prossimi passi in questo nuovo ruolo. E se con una parola dovesse riassumerci cos’è per lei il FAI, la parola sarebbe “connessione”: «Il FAI per me è connessione tra persone. Ma anche connessione tra persone e ambiente. Imparando a conoscere ciò che ci circonda impariamo anche a rispettarlo. Perché solo quando c'è conoscenza può esserci rispetto».
Buon lavoro ad Alessandra e a tutti i nostri coordinatori!
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