21 giugno 2012
L'esperienza con il FAI, i progetti per il futuro, l'importanza dei giovani per la Fondazione: in occasione della pubblicazione, sul Notiziario del FAI n.123, di un articolo dedicato al Progetto FAI Giovani, abbiamo chiesto a quattro membri di altrettanti Gruppi FAI Giovani di raccontarsi.
Ne sono risultate interviste a 360°, che trasmettono un'energia e una voglia di impegnarsi sempre di più per l'arte e l'ambiente, con un occhio all'esperienza e uno al futuro, a cui i giovani sentono di poter dare molto.
Elisa, come è iniziata la tua esperienza con il FAI e in particolare con la Delegazione/Presidenza e il Gruppo FAI Giovani?
Conosco la Fondazione da tempo, soprattutto per la Giornata FAI di Primavera, ma la mia esperienza di volontaria è piuttosto recente. La scorsa estate ho conosciuto il Capo Delegazione di Milano Andrea Rurale ed ho partecipato ad alcune iniziative del FAI Lombardia, ricordo in particolare la visita alla Biennale e l'incontro con Paolo Baratta nella mia città di origine, Venezia. Nell'ambito della mia professione di avvocato mi occupo anche di consulenza ed assistenza ai collezionisti, mi piace coniugare il mio lavoro con l'amore per l'arte. Ho quindi contattato la Delegazione a me più vicina, quella di Bologna, per prenotare la visita a Ferrara di Casa Minerbi - Dal Sale, chiedendo se ci fosse anche un calendario eventi pensato per i più giovani, in orari a me più accessibili. E' stato in quell'occasione che ho saputo che la Presidentessa regionale Marina Senin Forni da tempo accarezzava l'idea di avviare un progetto che avvicinasse i giovani al FAI.
Quali attività tu e il tuo Gruppo Giovani avete in programma per il 2012 e quale risposta vi aspettate?
Il progetto FAI Giovani Emilia Romagna è appena nato, è stato presentato lo scorso 13 aprile a Palazzo Segni Masetti, sede di Confcommercio a Bologna. Il sostegno, il background, le conoscenze e la lungimiranza di Marina Senin Forni, dei Vice Presidenti regionali, Alessandro Maccaferri e Ilaro Ghiselli e della Referente regionale Barbara Rossi sono risultati fondamentali per la buona riuscita dell'evento come pure l'appoggio di sponsor, volontari ed associazioni di categoria di giovani professionisti che ci hanno creduto fin dall'inizio. Il 3 maggio saremo in compagnia del direttore Gian Luca Farinelli alla scoperta della Fondazione Cineteca. Al centro dell'incontro: storia del cinema, il grande patrimonio degli archivi ed il paesaggio italiano. Il 6 giugno un altro evento gratuito e aperto a tutti: ci ritroveremo all'Ambasciatori, un tempo mercato ottocentesco impreziosito dalla facciata di una Chiesa medievale nel cuore di Bologna, oggi spazio multifunzionale, con il libraio Romano Montroni e l'arch. Paolo Lucchetta dello Studio Retail Design di Venezia che ha curato il restauro degli spazi, riaperti nel dicembre 2008 e restituiti alla città. A breve anche un evento riservato agli iscritti: l'8 maggio saremo ospiti, a cena, di Paola e Marino Golinelli, straordinaria personalità che ha saputo coniugare il suo amore per l'arte contemporanea con la sua passione per la divulgazione della conoscenza scientifica, creando la Fondazione Golinelli. Un'occasione unica di visitare la sua residenza privata che ospita una straordinaria collezione di arte contemporanea.
Per l'estate abbiamo in programma una festa in una villa privata con parco ed una visita nella casa - studio dell'Artista Flavio Favelli, a Savigno.
Ci stiamo già confrontando con i giovani volontari sul territorio per individuare eventi che abbraccino l'intera regione, credo non rappresenterà un problema la mobilità, spero in una partecipazione condivisa dai giovani provenienti da diverse zone della regione e sogno qualche occasione di collaborazione con gli amici della Lombardia e non solo.
Quale messaggio vi piacerebbe lanciare ai Giovani?
Vorrei che si innamorassero, come me, dell'indipendenza e della concretezza dei risultati del FAI, Fondazione privata che persegue uno scopo pubblico. Visitare un bene FAI rende orgogliosi di aver contribuito, con la propria quota d'iscrizione, alla sua conservazione e apertura al pubblico.
Inoltre, il tempo libero è una conquista, rare le occasioni e i progetti per partecipare ad eventi culturali, conoscere luoghi o persone di solito inaccessibili, allargare le proprie conoscenze, anche professionali. Il FAI ci dà quest'opportunità e mi piacerebbe che il calendario eventi continuasse ad essere il frutto di un dialogo fra tutti i giovani volontari attivi, che ciascuno mettesse a disposizione le proprie competenze a servizio degli altri.
Secondo te qual è il valore aggiunto del FAI Giovani per la Fondazione?
Credo che i più giovani abbiano il compito di recepire e fare proprio il patrimonio culturale e di esperienza delle generazioni precedenti, di non perdere mai di vista la mission del FAI, anzitutto comprendendo l'importanza dell'educazione e della promozione culturale. Il FAI Giovani può però dare il proprio piccolo contributo in termini di sperimentazione e creatività, può proseguire il cammino già intrapreso nel coniugare, laddove opportuno, la crescita economica alla difesa del patrimonio culturale ed ambientale. I giovani del FAI sapranno collaborare, con grande apertura mentale, per raggiungere obiettivi comuni.
Leggi l'intervista a Francesco Vurchio, Gruppo FAI Giovani Andria Barletta Trani
Leggi l'intervista ad Andrea Rizzi, Gruppo FAI Giovani Toscana
Leggi l'intervista a Riccardo Fogaroli, Gruppo FAI Giovani Bergamo
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