20 giugno 2012
In occasione della pubblicazione, sul Notiziario del FAI n.123, di un articolo dedicato al Progetto FAI Giovani, abbiamo intervistato alcuni membri dei Gruppi FAI Giovani d'Italia, chiedendo di raccontarci la loro esperienza con la Fondazione e le aspettative per il futuro. Con le loro parole hanno trasmesso un forte attaccamento al proprio territorio, unito ad uno spirito d'iniziativa e ad un'energia che spinge i giovani che si avvicinano al FAI ad impegnarsi per la tutela del patrimonio culturale e ambientale italiano, cercando di coinvolgere e sensibilizzare i coetanei.
Francesco, come è iniziata la tua esperienza con il FAI e in particolare con la Delegazione/Presidenza e il Gruppo FAI Giovani?
Sono iscritto da poco più di un anno ed è iniziato tutto quasi per caso: la fondazione del Gruppo Giovani è stata fortemente favoreggiata dalla Capo Delegazione Rosa Crocetta, una mia ex professoressa del liceo. Conoscendo l'attività della Fondazione e condividendone i fini e la missione, io ed un gruppo di altri ragazzi ci siamo catapultati in questa fantastica esperienza.
Quali attività tu e il tuo Gruppo Giovani avete in programma per il 2012 e quale risposta vi aspettate?
L'obiettivo che abbiamo in mente è quello di coinvolgere il maggior numero di ragazzi, per poter creare una Delegazione sempre più forte e attiva, che diventi un vero punto di riferimento per tutti i giovani interessati alla cultura, alla natura, al patrimonio artistico ed in particolare al nostro territorio.
Per fare ciò abbiamo bisogno di farci conoscere: stiamo puntando principalmente alle scuole, attraverso dei laboratori che coinvolgeranno i ragazzi (soprattutto di scuola superiore) e che permetteranno loro di avvicinarsi alla Fondazione; è molto più facile per gli studenti rapportarsi con ragazzi che, anche se sono più grandi di loro, non sono considerati come figure da temere, bensì come amici. L'educazione alla cultura e al rispetto del territorio è di fondamentale importanza per creare delle generazioni che in futuro siano loro stesse promotrici della difesa dell'ambiente.
Come Gruppo Giovani abbiamo proposto alle scuole un laboratorio molto interessante sugli affreschi del centro storico di Andria; ha riscosso una adesione molto alta e partirà ad inizio maggio.
Un'altra attività che sta coinvolgendo i giovani FAI laureandi in architettura è la creazione di un orto didattico per la scuola dell'infanzia “M. Montessori” di Andria. Il progetto è stato presentato a Milano durante il Convegno Nazionale dei Delegati ed è finalizzato all'utilizzo di materiali riciclati per la creazione di uno spazio, dedicato alle classi FAI, all'interno del quale i bambini iniziano ad apprezzare il valore della terra coltivando verdure e ortaggi.
Stiamo anche pensando di organizzare iniziative, affiancandoci agli eventi organizzati dalla città che permettano di far conoscere la Fondazione.
Vorremmo organizzare anche degli scambi culturali con le altre Delegazioni, che permettano di conoscere sia nuovi angoli di Italia sia di incontrare altri giovani FAI e di creare una forte relazione tra le varie Delegazioni.
Quale messaggio vi piacerebbe lanciare ai Giovani?
Le nuove generazioni sono molto più attente alle tematiche ambientali grazie al diffuso utilizzo di internet come mezzo di informazione. Questo le porta ad essere molto più sensibili alla salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico.
Molti ragazzi infatti sono interessati alla cura della natura e dei nostri beni ed è proprio questo l'obiettivo che noi cerchiamo di raggiungere con i Gruppi Giovani.
Siamo come un gruppo di amici che si ritrovano perché hanno come interesse comune la voglia di fare qualcosa di concreto per l'Italia e per noi, quindi direi: rimbocchiamoci le maniche e prendiamoci cura del nostro territorio!
Secondo te qual è il valore aggiunto del FAI Giovani per la Fondazione?
Mi piace come è stata posta la domanda: i ragazzi vengono indicati come valore aggiunto; non è cosa da poco: ritengo che per rendere viva la Fondazione è necessario coinvolgere tutte le età. La tutela dei beni è un interesse trasversale all'età che interessa tutti quanti; in particolare ritengo che i giovani siano in grado di mettere a disposizione tutta la loro vivacità, il loro interesse e il tempo libero per far crescere il FAI in maniera spontanea e costruttiva. Molto spesso si cercano delle false conflittualità quando ci sono generazioni a confronto, ma è sbagliato perché il fine dei Gruppi Giovani non si discosta affatto da quello dei gruppi “adulti”.
In fondo il futuro del FAI è posto nelle mani delle attuali giovani generazioni.
Leggi l'intervista a Riccardo Fogaroli, Gruppo FAI Giovani Bergamo
Leggi l'intervista ad Andrea Rizzi, gruppo FAI Giovani Toscana
Leggi l'intervista ad Elisa Cruciani, Gruppo FAI Giovani Emilia Romagna
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