Tutti i valori del FAI

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Tutti i valori del FAI
Giulia Maria Mozzoni Crespi

02 aprile 2008

Cari Amici,

Oggi tutti parlano di valori. E' di moda. E' di moda anche disattenderli.
Vorrei comunque trascrivere alcune frasi dette da Benigni in televisione lo scorso novembre, commentando il V Canto dell'Inferno.

“Quando un popolo non pensa più alle proprie radici allora vuol dire che è alla disperazione. Nei momenti più gravi si deve sempre pensare da dove si viene, alle nostre radici, al proprio passato.” E poi:
“Noi si appartiene a un paese che è una bellezza. Lo so che lo sapete, ma a volte ci si dimentica.” Ed infine:
“Questo paese, così piccinino nel mondo, i regali che gli ha fatto il cielo: la cornucopia della bellezza.” E per terminare:
“E il sud? L'Italia è l'unico Paese dove è nata prima la cultura della nazione. Dobbiamo andare fieri di questo. E' una cosa meravigliosa. Lo ricordate?”

Sì, il FAI lo vuole ricordare.

Questo è uno dei valori della nostra Fondazione: Ricordare.

Anche Sapere, cioè realizzare che tutto è collegato, è interdipendente.

E' inutile salvare un monumento se il paesaggio attorno è degradato. Non serve occuparsi di paesaggio se non si crea un rapporto cosciente con l'ambiente e la società civile che lo abita, le culture che vi crescono, la terra che le produce. Dunque compartecipazione.

Da questa scaturisce l'importanza dell'Armonia, altro grande Valore che il FAI cerca di applicare nei suoi restauri, nelle sue attività e negli eventi che organizza.

E qui salta fuori un altro dei Valori che il Fondo per l'Ambiente Italiano persegue: Fantasia e Immaginazione. Arrivo a dire: il senso del giocare - così poco di moda perché si fa finta di prendere tutto sul serio -. E l'Allegria? La Risata?
Per questo il FAI nelle sue proprietà organizza anche eventi ludici. Ne è esempio al Castello di Masino il raduno delle mongolfiere, le giornate per i bambini con attori in costume d'epoca, al Castello di Avio la caccia ai fantasmi in occasione della modaiola Halloween, come pure gli Happy Hour estivi a Villa del Balbianello, le castagnate al Monastero di Torba e il Natale a Villa Della Porta Bozzolo con il concorso delle Tavole imbandite a festa e le favole lette ad alta voce dalle nonne ai bambini. E che dire delle degustazioni e delle serenate sotto gli aranci e l'olivo cinquecentenario del Giardino della Kolymbetra in Sicilia, nella meravigliosa Valle dei Templi?

E poi la Fiducia in quello che facciamo, lasciando però uno spiraglio anche all'imprevedibile, a quel lieve senso di follia che ci ha sempre spinto a fare “un passettino un pochetto più lungo della gamba” ma, attenzione, con il Rigore che ci frena dall'allungarlo troppo.

Ed infine: la convinzione che bisogna trasmettere, attraverso esperienze vissute, un collegamento con l'Archetipo. Se, per esempio, un bambino o un anziano si trova in primavera davanti all'immensa aiuola di crocus fioriti di Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, non prova qualcosa, anche se a livello incoscio? Non sente una vibrazione, una specie di ondulazione, nel profondo? E questo non può avvenire ogniqualvolta si entra in contatto con la Natura o con un'opera artistica o musicale?

Questo è l'incontro con l'Archetipo. Questo è l'incontro con lo Spirituale, la cui strada puà svelarsi dentro di noi se viene proposta, se incoraggiata e se stimolata…

E qui si inserisca la ricerca del Vero, così importante, inconsciamente desiderato, così necessario, ma così poco ricercato… e diciamolo: sovente così scomodo!

E poi la Fiducia, che vedendo quello che il FAI realizza, voi lettori comprendiate che lavoriamo non soltanto con parole e denunce, ma nel concreto, per voi, per i vostri figli e nipoti.

Segue a ruota la Consapevolezza che il FAI è sempre stata ed è una piccola Entità che ha sempre lavorato in armonia con esponenti di destra e di sinistra, avendo trovato sempre ampia collaborazione da ambe le parti e sempre con trasparenza.
Il FAI: un fatto positivo, un'isola felice, un esempio che dice: si può, se lo vogliamo!

Penultima c'è la Costanza, da intendere come la perseveranza nel seguire i propri obiettivi sempre e comunque, nonostante le difficoltà alimentate da un mondo che troppo spesso rema nella direzione completamente opposta alla nostra.

E a coronare tutto la Speranza: la grande, luminosa, irraggiante speranza che voi condividiate il nostro lavoro, i nostri ideali, i nostri obiettivi. Grazie al vostro sostegno potremo avere più mezzi a disposizione, più restauri, più battaglie per l'ambiente, più attività nelle Proprietà, più possibilità di campagne a livello nazionale, più luoghi da poter salvare e soprattutto più esempi da dare!!

In questo modo il FAI potrà crescere, avanzare e migliorare operando per l'obiettivo tanto ben espresso da Carlo Azeglio Ciampi nella trasmissione di Alessandro Bucossi “La Costituzione degli Italiani”, che andò in onda il 22 dicembre scorso su RaiSat Extra. “L'Italia si sente una e si sente cento. E la sua bellezza è un segno di vitalità, ma l'Italia è una e indivisibile: questo non si tocca, non può essere cambiato”.

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