15 maggio 2014
E' grande la preoccupazione per il destino del patrimonio artistico e monumentale di Tivoli, comune in provincia di Roma ricco di tesori da proteggere. Andrea Carandini, Presidente del FAI, lancia un appello ai candidati Sindaco per un'inversione di rotta così da combattere il degrado crescente della città.
“Tutti coloro che si recano ad ammirare i capolavori del passato – ha dichiarato Andrea Carandini - non possono fare a meno di notare la situazione di degrado e di abbandono, che caratterizza sia i complessi archeologici sia le aree in cui si trovano. Tivoli è una città ricchissima di storia, cultura e bellezza e chiunque verrà eletto dovrà avere ben presente il peso, così come la grande opportunità, di dover preservare e valorizzare questa preziosissima eredità per tutti e per le generazioni future. Un impegno molto gravoso che comporterà più oneri che onori e un'enorme responsabilità. La vera crescita di una città come Tivoli deve passare primariamente dalla tutela delle vestigia degli antichi splendori, per farne un'occasione di sviluppo culturale e turistico di qualità. Splendori che non possono essere solamente una testimonianza schiacciante della grandezza del passato, ma devono essere soprattutto monito ed esempio per quanto dovrà essere realizzato in futuro. Per questo la loro conservazione e preservazione racchiude un significato più alto e non può scendere a compromessi”.
La richiesta più urgente al futuro Sindaco è quella di attivarsi per evitare in ogni modo la perdita dello status di Patrimonio dell'Umanità per Villa Adriana, trovando di conseguenza per la lottizzazione Nathan una soluzione alternativa all'attuale che, pur riconoscendo i diritti acquisiti dal privato, permetta di eliminare l'impatto della nuova edificazione sul sito archeologico e sul paesaggio circostante. Ma restano molte altre questioni aperte in disperata attesa di una soluzione. Come quella che riguarda il complesso delle vecchie cartiere, per molto tempo luogo simbolo di Tivoli e oggi abbandonate all'oblio e alla distruzione; le cartiere Amicucci, ad esempio, acquistate dal Comune nel 2000 per una cifra ingente, nel 2009 hanno subìto ingenti crolli e oggi necessiterebbero di un intervento immediato di messa in sicurezza, oltre che di recupero e valorizzazione. O come la situazione in cui versa il complesso termale di Tivoli, problema irrisolto che la nuova amministrazione non potrà in alcun modo eludere. E, ancora, Rocca Pia, il castello quattrocentesco di Tivoli, chiusa da ben 25 anni e in attesa di una definizione degli interventi di valorizzazione. Infine, l'annosa questione aperta del complesso del Mausoleo dei Plauzi, oggetto di un intervento di recupero sancito da un Protocollo di Intesa nel 2005 e che come unico effetto ha sortito la realizzazione di un vergognoso muro in cemento armato, che impedisce la piena fruizione del monumento e contribuisce al crescente degrado dell'area. Un muro da abbattere il più presto possibile.
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