Sviluppo sostenibile, 8 idee per salvare i monti

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Sviluppo sostenibile, 8 idee per salvare i monti
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18 febbraio 2013

Le nostre montagne sono a rischio, schiacciate dallo sfruttamento delle metropoli. Marco Vitale sulle pagine del quotidiano "Il Giorno" analizza la situazione e propone otto buone pratiche utili a valorizzare questo importante patrimonio ambientale in vista anche del biennio di Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi.

Il 22 febbraio 2013 a Milano si terrà il terzo incontro tra le Regioni alpine che segue quelli di Bad Ragaz, dello scorso 29 giugno, e di Innsbruck del 12 ottobre. L'incontro mira a “una strategia comune e una collaborazione più stretta tra le regioni europee alpine per derivarne azioni comuni e sviluppare potenzialità e progetti da proporre ai Governi e alla Commissione europea”, come scrive l'economista e Consigliere FAI Marco Vitale su Il Giorno del 15 febbraio 2013.

Sul quotidiano Vitale spiega che “la montagna italiana e lombarda soffre da anni di un costante declino economico, demografico e politico, legato alla quasi totale scomparsa dell'agricoltura, dell'artigianato e dei mestieri” tipici dei monti. "Il turismo rappresenta una fonte di reddito diffuso solo in alcune aree, è geograficamente e stagionalmente molto squilibrato (…). La monocoltura dello sci alpino ha portato alla realizzazione di infrastrutture sciistiche e alberghiere che oggi sono in larga parte dell'anno inutilizzate”. La diffusione delle seconde case ha dato il “colpo di grazia” all'economia di queste zone portando il prezzo delle abitazioni a livelli non sostenibili per la popolazione locale.

Secondo Vitale “la montagna italiana e lombarda soffre, a ragione, di un grave complesso di sfruttamento da parte delle città”: le risorse dalla montagna (acqua, legname, territorio, tranquillità per rigenerare corpo e anima di chi vive in città) vengono utilizzate in larga parte per soddisfare i bisogni delle grandi metropoli” senza un adeguato “ritorno a favore della montagna. In altre parole, alle montagne non viene riconosciuto il giusto prezzo per i servizi eco sistemici che queste offrono. E di conseguenza diminuisce l'offerta di servizi per la popolazione residente”. È necessario intervenire su questa compensazione per evitare la scomparsa delle popolazioni di montagna. Alcune indicazioni concrete per una politica regionale dedicata ai territori di montagna sono state fornite a Sondrio da Marco Onida, segretario generale della Convenzione delle Alpi.

La convenzione delle Alpi

La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale sottoscritto dagli otto stati alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera) e dalla Comunità europea. Il trattato nasce per valorizzare il patrimonio ambientale e culturale comune delle Alpi e preservarlo attraverso una politica comune per l'Arco alpino e un efficace coordinamento degli interventi a scala sovranazionale. L'attuazione della Convenzione è attribuita al Ministero dell'Ambiente. Il FAI ha aderito al Protocollo d'Intesa con il Ministero dell'Ambiente in vista del biennio di Presidenza Italiana sull'attuazione della Convenzione delle Alpi per il periodo 2013 – 2014.

Le otto strategie per "salvare" la montagna

Su Il Giorno Marco Vitale presenta i suggerimenti pratici di Onida:

  1. Riproporre la montagna non come “periferia politica” ma come “territorio strategico per lo sviluppo”.
  2. Utilizzare i concetti di “esternalità positive” o “servizi eco sistemici”come linee guida per la legislazione regionale, per uno sviluppo “ condiviso, razionale” e sostenibile.
  3. Incentivare le nuove forme di insediamento produttivo su piccola scala, sia attraverso strumenti fiscali che attraverso investimenti infrastrutturali (Ad esempio: banda larga, internet veloce) e di marketing territoriale (accesso dei prodotti di montagna ai mercati, il nuovo Regolamento europeo prevede la tutela del “Prodotto di montagna").
  4. Orientare attivamente l'azione della Regione nell'ambito della cooperazione trasfrontaliera, anche in vista del biennio di Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi.
  5. Valorizzare l'agricoltura e i prodotti della montagna nell'ambito di Expo 2015.
  6. Valorizzare un “turismo destagionalizzato soft" e legato alle vere risorse naturali e culturali della montagna (Cicloturismo trekking, centri benessere) puntando a un'apertura degli esercizi turistici non legata allo sci di massa.
  7. Introdurre un monitoraggio severo sulle richieste di nuove centrali idroelettriche e una moratoria se i ritorni che offrono non sono superiori ai costi ambientali, gestire meglio quelle esistenti.
  8. Coinvolgere gli studenti con progetti sul valore educativo della montagna.
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