#StopGlifosato: voto rimandato

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#StopGlifosato: voto rimandato
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20 maggio 2016

Alcuni Paesi, tra cui l'Italia, la Francia, la Germania e la Svezia, hanno ritenuto non soddisfacente la nuova proposta della Commissione europea che portava una riduzione del tempo di autorizzazione all'uso del Glifosato a 9 anni anziché 15, facendo così mancare la maggioranza nel comitato tecnico che ha deciso di rinviare il voto ad altra data.

Un buon risultato, per la coalizione italiana #Stopglifosato, composta dal FAI e da altre 37 sigle del settore biologico e della tutela dell'ambiente, del territorio e del paesaggio, raggiunto, come ha sottolineato la portavoce Maria Grazia Mammuccini, “grazie alla mobilitazione di centinaia di migliaia di cittadini e di numerose associazioni che si sono attivate per evitare un consistente rischio contro la salute e per dare valore a un nuovo modello agricolo sostenibile come quello dell'agricoltura biologica”. Sono state 110.000, infatti, le firme raccolte da Avaaz solo in Italia (1.400.00 in tutta Europa) consegnate al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

Il principio di precauzione

Nonostante l'arrivo pochi giorni fa di “'affrettate' pezze di sostegno” da parte di un panel di esperti OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità e FAO - Food and Agriculture Organization of the United Nations che non confermava la cancerogenicità del glifosato nella dieta - senza poter escludere peraltro né altri danni per la salute umana né danni per tutte le persone che usano professionalmente questo erbicida – un blocco importante di Paesi hanno tenuto conto del principio di precauzione: uno dei principi ispiratori delle leggi europee e, senza dubbio, una norma di buonsenso. “Se ci sono anche solo fondati dubbi che una sostanza possa danneggiare irrimediabilmente la salute delle persone e del Pianeta – ha ribadito la portavoce della coalizione #Stopglifosato - occorre almeno sospenderne l'uso”.

Dati allarmanti in Italia

"La nostra preoccupazione sul potenziale rinnovo dell'erbicida – ha dichiarato Daniele Meregalli, Responsabile Ambiente del FAI - viene in questi giorni rinforzata dai nuovi dati presentati da ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha reso pubblico il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque: un'analisi basata sui dati raccolti in due anni (2013 – 2014) che ha evidenziato lo stato estremamente preoccupante delle acque superficiali e sotterranee in Italia a causa dell'utilizzo dei pesticidi e del Glifosato in particolare". Dati allarmanti anche perché per il momento riguardano solo una parte del territorio nazionale essendo il monitoraggio ancora lacunoso soprattutto per le regioni centro-meridionali: “sono dati superiori a qualsiasi aspettativa che mostrano come la salute dei cittadini e dell'ambiente sia a forte rischio".

Ricerca ISPRA

Sono state individuate 224 sostanze diverse, con una netta prevalenza degli erbicidi e un aumento notevole, rispetto alle ultime rilevazioni, di fungicidi e insetticidi. Le sostanze che più spesso hanno sconfinato rispetto ai valori legali sono il glifosato e l'AMPA, il suo metabolita (prodotto finale o intermedio di un processo metabolico). Nel 2014 il Glifosato è stato trovato nel 39,7% dei 302 punti di monitoraggio delle acque superficiali in cui è stato cercato. Nelle acque sotterranee, invece, è risultato meno presente, nel 4,3% dei 185 punti controllati. Da segnalare anche la contaminazione dovuta all'AMPA, presente nel 70,9% dei 289 punti di monitoraggio delle acque superficiali.

Il Piano glifosato zero

“L'Italia, insieme ad altri Paesi europei, è stata determinante – ha proseguito la Mammuccini - il nostro Governo ha assolto al meglio il suo compito, che è quello di salvaguardare in primo luogo la salute dei cittadini e dell'ambiente”. Ora la coalizione #StopGlifosato chiede all'esecutivo di ribadire questa posizione anche a livello nazionale con il Piano glifosato zero annunciato dal Ministro Martina, che ne prevede l'eliminazione entro il 2020, avviando anche un serio controllo sulla contaminazione ambientale e degli alimenti. “Da parte nostra – ha concluso la Mammuccini - continueremo a lavorare per riuscire a bloccare il glifosato in modo definitivo, perché le alternative praticabili esistono già”.

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