17 marzo 2014
Città dalla fragile bellezza dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco nel 1987, Venezia necessita chiare regolamentazioni sul passaggio delle grandi navi per non interferire con il delicato equilibrio della laguna e preservarne l'unicità. Una questione complessa in continuo aggiornamento: il 17 marzo scorso, infatti, il Tar del Veneto ha accolto la richiesta di sospendere le limitazioni introdotte nel novembre 2013 dal Governo perché giudicate ‘in contrasto con il principio di gradualità' secondo il quale l'interdizione al transito è possibile solo al momento dell'effettiva disponibilità di una via alternativa.
Le limitazioni stabilite dal Governo prevedevano una riduzione del 12,5% del traffico delle navi da crociera e il divieto di ingresso dalla bocca del Lido alle navi di stazza superiore alle 96mila tonnellate. “Resto ancora convinto – ha dichiarato Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente – che vada trovata una soluzione, la più rapida possibile, per evitare che le grandi navi continuino ad attraversare gli antichi canali di Venezia”: è, infatti, attesa entro qualche mese una decisione definitiva da parte del Governo sulle vie alternative da intraprendere per tutelare la laguna.
“Venezia e la sua laguna – ha dichiarato Andrea Carandini, Presidente del FAI - si meritano un progetto strategico di riordino complessivo dell'offerta culturale e turistica, adeguata e sostenibile, la cui priorità sia la valorizzazione dei suo immensi tesori artistici tenendo conto della sua reale capacità di carico. Forse occorre chiedere all'Unesco di intervenire con urgenza per ricordarci a quali responsabilità siamo chiamati a rispondere”. I turisti sono, infatti, tra i 20 e i 30 milioni all'anno e secondo il Cesdoc per ogni veneziano che abita nel centro storico ci sono 353 turisti e mezzo in città, ben 247 dei quali sono visitatori ‘mordi e fuggi'.
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