19 novembre 2007
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“Il paesaggio è il bene collettivo più prezioso che noi italiani possediamo, nonché la principale fonte di turismo e uno dei motori economici del Paese. E poi il paesaggio è motivo di qualità di vita. Soprattutto, è il simbolo della nostra stessa storia”. Compito di ognuno di noi, come ha sottolineato la Presidente FAI Giulia Maria Mozzoni Crespi, è difenderlo dagli attacchi che provengono soprattutto dall'abusivismo edilizio e dal “mattone selvaggio”. Ma non è possibile “fare tutto, bisogna individuare i settori più importanti nei quali intervenire. Per farlo, occorre conoscere gli strumenti e le normative a disposizione per agire attivamente con cognizione di causa”. La tutela del nostro paesaggio quindi nasce innanzitutto dalla conoscenza dei mezzi necessari per individuare le azioni più efficaci in difesa del territorio.
Una conoscenza che, nei tre giorni del Convegno Nazionale di Assisi, il FAI ha offerto a tutte le Delegazioni presenti, quegli “ambasciatori”, come li definisce la Presidente Crespi, che svolgono un ruolo decisivo per portare sul tutto il territorio i valori della Fondazione. Architetti paesaggisti, amministratori rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti delle associazioni ambientaliste si sono succeduti sabato 10 novembre al Grand Hotel Assisi presentando, ognuno per le proprie competenze, un quadro sullo stato dell'arte del paesaggio in Italia, una sintesi critica delle politiche territoriali e degli strumenti più importanti come il piano paesaggistico, la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), la descrizione delle principali problematiche di frontiera tra la protezione e lo sviluppo del territorio, e alcune case history positive e negative.
Applauditissimo in particolare l'intervento di Gian Valerio Sanna, Assessore Regionale agli Enti Locali, Finanze e Urbanistica Regione Sarda, che ha ribadito la necessità di regole chiare e della garanzia, a carico dello Stato, che esse siano rispettate da tutte le Regioni, riaffermando la competenza esclusiva delle Soprintendenze in tema di tutela del paesaggio. Un concetto evidenziato dallo stesso ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, che ha annunciato la fine di ogni condono edilizio e l'esigenza sempre più pressante di giovani architetti del paesaggio.
Il tutto, come ha sottolineato con la consueta passione la Presidente Crespi, senza dimenticare il grido di aiuto di molti piccoli comuni che “non hanno risorse e ricorrono agli oneri di urbanizzazione concedendo permessi per ville, villette e villone”. Perché un'alternativa esiste, così come testimoniato dal sindaco della città umbra di Montefalco, Valentino Valentini, che ha dimostrato con i fatti come sia possibile resistere all'assalto della speculazione del territorio puntando sull'artigianato e sui prodotti tipici, come nel caso specifico il vino. Un vero e proprio nuovo turismo, capace di aumentare l'occupazione mantenendo intatto il territorio.
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