Sorpresa: l'acqua di Milano è ottima

Sorpresa: l'acqua di Milano è ottima

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Sorpresa: l'acqua di Milano è ottima
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13 febbraio 2008

Un acqua oligominerale perfettamente in linea con i valori medi di 300 mg per litro di residuo fisso delle acque imbottigliate che troviamo nei supermercati. E' l'acqua di Milano, quella, per capirci, che i cittadini vedono sgorgare dal loro rubinetto di casa. La vera notizia, che il direttore del settore Ambiente ed Energia del Comune di Milano, Guido Rosti, supporta con numeri su numeri, è che l'acqua milanese è di ottima qualità e che quindi deve essere considerata sena alcun dubbio un'alternativa all'acqua imbottiglia.

Non è difficile comprendere l'importanza di questa considerazione: in un Paese come il nostro dove si consuma più acqua minerale in bottiglia al mondo, basti pensare che circa il 50% dei rifiuti nell'emergenza in Campania sono composti da involucri fra cui moltissime bottiglie di plastica, bere direttamente l'acqua erogata dai nostri Comuni rappresenta un gesto concreto per combattere l'inquinamento e l'effetto serra.

Ma per bere l'acqua pubblica occorre anche avere un involucro che s'inserisca nel circolo virtuoso, cioè riciclabile, igienica e non inquinante. Ed ecco allora, patrocinata dallo stesso Comune di Milano, la nuova borraccia ecologica prodotta da SIGG, azienda leader mondiale nella produzione di borracce, che vanta della certificazione “impatto zero” di LifeGate. In pratica, i gas effetto serra emessi durante la produzione delle borracce saranno compensati dalla riforestazione di una quantità di metri quadri proporzionata di aree del Pianeta, nello specifico nel Costarica.

“L'acqua di Milano – spiega Guido Rosti – proviene direttamente dalla falda freatica sotto la nostra città. Ci sono tre livelli: il primo è quello meno salubre, per via dell'inquinamento, mentre il secondo e il terzo, da cui pompiamo l'acqua, contengono un'acqua di ottima qualità. Il nostro servizio idrico, affidato a MM, può vantare numeri importanti: 2.338.800 chilometri di tubi, 28 centrali di pescaggio disposte ad anello, 400 pozzi utilizzati, 250 milioni cubi di acqua distribuita all'anno, 28mila analisi dell'acqua pescata all'anno realizzati dall'ASL, pari a 70 al giorno in linea con il decreto legislativo 31/2001, perdite idriche pari al 10% contro il 50% della media italiana, 12mila litri erogati al secondo in città. Numeri che ci permettono di ottenere un costo di 0,46 euro per mille litri d'acqua, contro i 5 euro della città di Berlino e 2,5 euro di Parigi”.

E in programma ci sono anche le “case dell'acqua”, che potremo vedere probabilmente entro la fine del 2008, dove i cittadini milanesi potranno acquistare acqua pubblica gasata. Oltre alla costruzione di altri 10 pozzi che andranno a scandagliare oltre i 150 metri per trovare, se possibile, acqua ancora più pura.

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