Sondaggio sul paesaggio: i risultati

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Sondaggio sul paesaggio: i risultati
Scuola

21 settembre 2023

Scopriamo insieme quanto emerso dall'indagine esplorativa sul paesaggio rivolta dal FAI a docenti e studenti.

A partire dal mese di maggio il Settore Scuola ed Educazione del FAI ha diffuso un sondaggio sui temi del progetto di educazione civica ideato per l’anno scolastico 2022-23, dedicato al paesaggio e rivolto a docenti e studenti di tutta Italia. L’analisi dei dati raccolti ha permesso di costruire una panoramica sulla percezione, conoscenza e sensibilità del mondo della scuola sui temi ambientali, in un momento storico di trasformazione in cui tutti siamo coinvolti.

Cos'è il paesaggio?

La prima parte del sondaggio è stata dedicata alla definizione dell’oggetto di indagine. Studenti e docenti hanno risposto alla domanda: “qual è la definizione che più si avvicina alla tua idea di paesaggio?”

Dalle risposte raccolte emerge come la definizione di “paesaggio” venga interpretata in modo differente da docenti e studenti: se più della metà dei docenti considera il paesaggio nella sua totalità, prendendo in considerazione tutte le sue componenti, la maggior parte degli studenti associa questa parola esclusivamente a luoghi contraddistinti da qualità estetiche particolari o dalla presenza di siti d’interesse artistico e culturale.

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Vi è tuttavia la consapevolezza, sia tra i docenti che tra gli studenti, che nel paesaggio sono compresi una molteplicità di elementi, anche antropici, che generalmente non si contraddistinguono per una qualche eccezionalità come ad esempio case, fabbriche e infrastrutture: se però i docenti ritengono i monumenti e il patrimonio culturale gli elementi di maggior valore, gli studenti considerano invece più rilevanti i luoghi del vivere quotidiano, quali case, vie, negozi e botteghe. In entrambi i casi seguono per importanza, dove presenti, elementi naturali che caratterizzano fortemente il paesaggio come montagne e colline.

Come cambierà il paesaggio?

Malgrado il 19% dei docenti non nota cambiamenti rilevanti avvenuti nel paesaggio in cui ha vissuto negli ultimi 10 anni, più del 75% si aspetta ve ne saranno nella prossima decade. Il 67% degli studenti pensa che il paesaggio subirà modifiche nel prossimo periodo, per circa metà dei giovani intervistati saranno incrementate le costruzioni e vi saranno meno aree verdi.

La percezione del paesaggio e del luogo di vita

Più del 74% dei docenti ritiene che nel luogo di vita o nei dintorni vi sia un paesaggio, un monumento o un luogo particolare e poco conosciuto che potrebbe richiamare dei visitatori. Alla stessa domanda gli studenti reagiscono in maniera molto diversa: solo il 28% risponde positivamente. Questo dato evidenzia un’importante differenza generazionale nella percezione dell’ambiente, confermata dal fatto che più del 68% degli studenti vorrebbe vivere in un luogo diverso: il 59% preferirebbe abitare in una grande città, solo il 15% in un piccolo paese o in campagna (13%). La situazione cambia tra i docenti, dove aumentano le percentuali di coloro che non vorrebbero vivere in un luogo diverso, più del 44%, e chi vorrebbe vivere altrove preferirebbe farlo in un piccolo paese o in campagna (rispettivamente: il 22% circa e il 26% circa).

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Il livello di inquinamento

Il livello di inquinamento delle aree di vita è percepito come “medio” dal 57% degli studenti e dal 45% dei docenti. Le maggiori preoccupazioni riguardano i “rifiuti urbani” e il “degrado del paesaggio”. Il tema dei rifiuti è particolarmente sentito: è evidente come – al di là delle campagne di informazione - i temi con cui si ha maggiore familiarità nel quotidiano siano rilevati come i più urgenti. Coerentemente con quanto emerso, fare la raccolta differenziata ed evitare di abbandonare rifiuti è considerato dagli studenti uno dei comportamenti più efficaci per ridurre l’impatto ambientale del singolo.

CONOSCENZA DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI

In questa sezione docenti e studenti hanno risposto ad una serie di domande che hanno rilevato le loro conoscenze nell'ambito delle problematiche ambientali. Gli studenti hanno dimostrato una conoscenza discreta di tali temi, mentre i docenti sono risultati più informati.

Sono discordanti le risposte in merito alle principali conseguenze del cambiamento climatico: i docenti hanno indicato soprattutto la perdita di biodiversità, seguita dal dissesto idrogeologico e dal peggioramento della qualità della vita. Per gli studenti la conseguenza più significativa è invece il peggioramento della qualità dell’aria seguita dall'aumento degli incendi boschivi.

Tra le percentuali più basse di risposte si evidenziano l'aumento delle migrazioni e la riduzione della produzione agricola, tematiche di stringente attualità, ma a livello mediatico meno associate al cambiamento climatico.

AZIONI PER LIMITARE L’INQUINAMENTO

Più del 94% di docenti - e circa il 70% di studenti - ha la percezione di fare qualcosa per limitare l’inquinamento e i danni all’ambiente. Nelle risposte aperte emerge un’attenzione particolare, ancora una volta, verso la raccolta differenziata e verso lo spreco di risorse nel quotidiano (acqua, luce etc.)Una percentuale limitata di studenti e docenti dichiara di aver partecipato ad attività di volontariato a favore della tutela dell’ambiente o del paesaggio.

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COSA EMERGE DAL SONDAGGIO?

Le tematiche su cui gli intervistati si sono rivelati più informati risultano essere quelle maggiormente diffuse a livello mediatico dai mezzi di informazione negli ultimi anni. I docenti risultano più consapevoli circa le trasformazioni che avvengono e che avverranno nel paesaggio.

L’obiettivo del FAI di implementare la conoscenza e l’informazione sulle principali tematiche ambientali si rivela quindi essere un giusto servizio da restituire alla collettività, così come la strategia di comunicazione adottata dal FAI negli ultimi anni – che metta la persona al centro – si dimostra vincente per raggiungere un numero crescente di cittadini, stimolarne la sensibilità nei confronti della tutela dell’ambiente, del patrimonio e del paesaggio, e comunicare non solo l’importanza del ruolo che ciascuno può e deve giocare per arginare la crisi ambientale, ma riuscire a coinvolgere tutti nel sentirsi protagonisti per costruire un futuro comune migliore.

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