20 novembre 2013
La Sardegna è in ginocchio, martoriata e uccisa dal Ciclone Cleopatra: il maltempo ha provocato 16 morti, dispersi, migliaia di sfollati, esondazioni di fiumi e torrenti. Molte strade sono state chiuse ed è stato necessario sospendere i collegamenti aerei, marittimi e ferroviari.
Il FAI da sempre rivolge a quest'isola un'attenzione particolare chiedendo che venga valorizzata e protetta. Appena qualche giorno fa il Presidente Carandini si era schierato contro il nuovo Piano paesistico sardo che mette a rischio le coste dell'isola; giovedi 28 novembre 2013 si terrà al Teatro Massimo di Cagliari il convegno nazionale FAI "Sardegna domani!Terra/Paesaggio/Occupazione/Futuro", promosso dal Presidente onorario Giulia Maria Mozzoni Crespi per "scrivere il futuro" della Sardegna con strategie di sviluppo sostenibili.
Dopo questa tragedia, il FAI, con il WWF, torna ancora a chiedere che la tutela delle coste e dei fiumi diventi una priorità del nostro Paese, auspicando che il Ministro Bray riattivi l'Osservatorio nazionale per la Qualità del Paesaggio e blocchi l'irrituale e irregolare approvazione preliminare del nuovo Piano paesistico sardo.
Il Presidente onorario del FAI Giulia Maria Mozzoni Crespi dichiara: "Da più di 50 anni la Sardegna è nel mio cuore, pur non avendo una goccia di sangue sardo sento di appartenere a quest’isola. Amo questa terra, i suoi abitanti, le sue rocce, i boschi. Sono vicinissima ai pastori, con le loro pecore, e a tutti i civili colpiti dalla sciagura. Leggendo i giornali ho avuto un tuffo al cuore e mi sono chiesta quanta responsabilità in questa tragedia hanno avuto la speculazione, l’incuria per il paesaggio, l’indifferenza verso la tutela delle acque e tutte le costruzioni abusive fiorite in posti sbagliati”.
“Dobbiamo guardare al futuro con coraggio e determinazione - prosegue il Presidente onorario -. Noi del FAI abbiamo organizzato il convegno nazionale “Sardegna domani!Terra/Paesaggio/Occupazione/Futuro” giovedi 28 novembre 2013 a Cagliari, per riflettere sul futuro della nostra isola e indicare nuovi percorsi da seguire, che certo non sono quelli di stravolgere il piano paesistico e dare spazio alla cementificazione. E poi, ben conoscendo il cuore sardo, sono sicura che i suoi abitanti sapranno affrontare questo momento tremendo e agiranno con coraggio per imboccare una strada nuova che potrà servire da esempio a molte Regioni italiane".
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