12 aprile 2013
In vista dell'incontro dei Ministri dell'Ambiente europei che si terrà a Dublino il prossimo 22 aprile, il gruppo di lavoro sulla qualità dell'Aria dell'Eeb (European Environmental Bureau, la Federazione delle organizzazioni ambientaliste europee) suggerisce di mandare ai rispettivi ministri dell'Ambiente una lettera che propone alcune azioni concrete per ridurre l'inquinamento atmosferico.
Tra le associazioni firmatarie della lettera, che per l'Italia è stata inviata al Ministro Corrado Clini, c'è anche il FAI.
Lo scorso anno 52 capoluoghi di provincia hanno superato per più di 35 giorni il valore medio giornaliero stabilito dalla legge di 35 grammi/mq di polveri sottili (PM10). Oltre il 50% delle città europee più inquinate si trova nel nostro Paese.
Lo smog provoca danni gravi alla salute: nelle città di tutta Europa, oltre l'80% della popolazione è esposta a rischiosi livelli di inquinamento atmosferico. Ogni anno, secondo i dati riportati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 420 mila persone muoiono prematuramente per cause legate all'inquinamento atmosferico e si stima una riduzione dell'aspettativa di vita fino a 24 mesi nelle aree più inquinate. Solamente nel 2000, il danno economico per i problemi di salute provocati dall'inquinamento atmosferico in Europa è stimato tra i 277 e i 790 miliardi di euro.
L'inquinamento atmosferico, inoltre, danneggia la natura, la biodiversità e le zone coltivate. Solo nell'area padana viene stimata una riduzione di produzione agricola tra il 15% e il 30% dovuta all'impatto dell'Ozono, degli Ossidi di Azoto e dei COV.
Secondo le associazioni “occorre agire subito” per ridurre l'inquinamento atmosferico “e i fondi UE 2014-2020 rappresentano un importante strumento per migliorare la qualità dell'aria attraverso azioni concrete ed efficaci, che vanno dalla mobilità urbana agli interventi per l'efficienza energetica degli edifici e per la riduzione delle emissioni industriali, fino a reti di monitoraggio efficienti sulle polveri sottili, sistemi di informazione sulla qualità dell'aria disponibili facilmente on line e campagne di informazione sui rischi per la salute rivolte alla popolazione”.
Per le associazioni ambientaliste sono tre le azioni da intraprendere:
1. L'adozione di significativi impegni di riduzione delle emissioni nell'ambito della revisione della direttiva NEC, che fissa i limiti nazionali di emissione gli inquinanti atmosferici. In particolare bisogna fissare limiti di emissione più stringenti e aumentare il numero di sostanze inquinanti a cui la direttiva si riferisce, aggiungendo anche il PM2,5 per il raggiungimento di “livelli di qualità dell'aria che non causino significativi effetti negativi, né rischi per la salute umana e per l'ambiente”.
2. L'adozione di una normativa di settore che punti alla netta riduzione delle emissioni da tutte le fonti principali, come i trasporti (stradali, non stradali e navali), la combustione su piccola e media scala, l'agricoltura e l'uso di solventi.
3. L'implementazione e il rafforzamento delle attuali norme europee sulla qualità dell'aria prevedendo misure più severe e limiti più stringenti sulla base delle più recenti raccomandazioni fornite dall'OMS.
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