31 marzo 2009
Una scelta articolata e organica delle opere realizzate da Tullio Pericoli dal 1966 a oggi, in un percorso che segue l'evoluzione dell'artista nel suo rapporto con il paesaggio, rivelando la continuità del tema su un arco di oltre 40 anni di attività. Fino al 13 settembre 2009, presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, la mostra "Sedendo e mirando. I paesaggi (1966-2009)" presenta al pubblico 130 opere per gran parte inedite che offrono un quadro preciso sulla ricerca sul paesaggio condotta dall'artista marchigiano notissimo disegnatore e ritrattista. Si tratta principalmente di olii sulla cui materia pastosa l'artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
Si parte da "Studio per la città in fiamme", 1966, si prosegue con la serie delle "Geologie" degli anni Settanta e, attraverso la serie intensa degli acquerelli della seconda metà del decennio, si giunge alle opere più recenti. Tra queste sono compresi tutti i più significativi lavori dell'artista, a partire dalla monumentale e spettacolare "Lunetta per Torrecchia", eseguita nel 2002 per la residenza di campagna di Carlo Caracciolo. Spiccano inoltre in mostra opere come "Terra rossa" (2004), "Terreni" (2007) e "Alta collina" (2008), quest'ultima nota perché adottata come logo della campagna nazionale di Italia Nostra “Paesaggi sensibili”.
“Io, dentro il mio dipingere metto il piacere di trasformare in pittura la bellezza del mondo - spiega Tullio Pericoli - usando i graffi del disegno come antiche cicatrici di un volto, i solchi del pennello, la sapienza dell'impaginazione, la capacità di leggere con gli occhi le stratificazioni e le relazioni presenti nella natura”.
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