Scenografie moderne nel cinema degli anni Trenta

Scenografie moderne nel cinema degli anni Trenta

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Scenografie moderne nel cinema degli anni Trenta
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12 dicembre 2012

Una lezione sui generis quella di mercoledì 12 dicembre a conclusione dell'edizione 2011 – 2012 del corso d'arte del FAI Maestri d'Italia. Sperimentazioni e ritorni all'ordine nella modernità. Lo sviluppo di un linguaggio figurativo nazionale, sempre presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano, eccezionalmente alle ore 17.30. Raffaele De Berti, docente dell'ateneo, guiderà il pubblico alla scoperta del rapporto tra avanguardie artistiche e scenografie moderne nel cinema italiano degli anni Trenta.

In questo periodo è, infatti, possibile individuare una serie di film in cui si nota l'adozione di una scenografia moderna e vicina alle coeve avanguardie internazionali (dal costruttivismo al Bauhaus e al razionalismo) grazie alla collaborazione, in qualità di scenografi, di pittori e architetti come Guido Fiorini, Virgilio Marchi, Vinicio Paladini, Enrico Paulucci, Carlo Enrico Rava e di un capace professionista come Gastone Medin. Nell'incontro Avanguardie artistiche e scenografie moderne nel cinema italiano degli anni Trenta. Il caso di Resurrectio (1931) di Alessandro Blasetti, a dimostrazione della tesi che nel cinema del periodo si trovano diverse tracce di un progetto di arredamento moderno che entra a far parte più che della vita reale degli italiani dei loro sogni, si passeranno in rassegna alcune scenografie d'interni di film tra i quali: Corte d'Assise ( G. Brignone, 1931, scg. G. Medin), La segretaria privata ( G. Alessandrini, 1931, scg. V. Paladini), Rubacuori ( G. Brignone, 1931, scg. G. Medin), Gli uomini che mascalzoni… (M. Camerini, 1932, scg. G. Medin), Due cuori felici (B.Negroni, 1932 scg. G. Medin), Quei due ( G. Righelli, 1935, scg. G. Fiorini), Lo squadrone bianco ( A. Genina, 1936, scg. G. Fiorini), Grandi magazzini (M. Camerini, 1939, scg G. Fiorini e supervisione di G. Medin).

A conclusione della lezione sarà proiettata la versione integrale di La Contessa di Parma (1937) di Alessandro Blasetti: una commedia per molto tempo sottovalutata ma di grande interesse per le scenografie di Enrico Paulucci, architetto razionalista, e perché rivela la svolta autarchica del regime nei confronti dei modelli e degli stili di vita moderni.

Arrivederci dunque al prossimo anno e tieni d'occhio il sito per scoprire le sorprese che il FAI ti proporrà nel 2013!

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