25 marzo 2007
In occasione dei "Tre giorni per il giardino" al Castello di Masino, tra fiori e piante speciali, ampio spazio sarà dedicato alle creazioni più belle, come la splendida peonia Sarah Bernhardt. Enorme e molto fiorifera, dalla speciale sfumatura rosa argento, per la sua capacità di risanare ogni forma di follia, è stata dedicata alla grande attrice francese.
Donna dall'alto temperamento scenico e uno stile di vita profondamente eccentrico, Sarah Bernhardt è presto divenuta il mito del teatro francese del XIX secolo. Nata a Parigi nel 1844, ha avuto una vita intraprendente e anticonformista, e per il suo fascino intrigante e misterioso è stata soprannominata “la Divina Sarah” dal suo stesso pubblico.
Lo stile provocatorio della Bernhardt, in continuo contrasto con la società benpensante e la finta moralità del teatro ottocentesco, unito alla singolarità della sua recitazione, le hanno permesso di conquistare immediatamente critica e pubblico che le hanno riconosciuto una grande autorevolezza. Artefice della sua stessa eccentricità, era solita impreziosire la sua esistenza di finti suicidi, animali esotici e viaggi in mongolfiera su Parigi, imparando a recitare sempre se stessa indipendentemente dai ruoli, e risultando perfetta anche nei panni maschili.
Grazie alle sue eccellenti doti di intelligenza e intuitività, e una volontà di ferro, si è schierata coraggiosamente anche in faccende politiche: memorabile la sua presa di posizione contro la pena di morte e l'appoggio a Zola nell'affare Dreyfus.
La sua intensa carriera dedicata al teatro, al cinema muto e alla scrittura, ha raggiunto l'apogeo con la strepitosa interpretazione del tragico personaggio di Marguerite Gautiere ne “la Signora delle Camelie”. È invece con l'interpretazione di Phedre di Racine che Sarah Bernhardt, attrice intraprendente, sentimentale e di grande professionalità, è diventata un'interessante fonte di ispirazione per Proust, diventando il modello per il personaggio della Berma, da lui descritto.
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