15 giugno 2012
“Rio+20 dovrà essere, e ce lo auguriamo, finalmente un appuntamento che segni una svolta”, con queste parole Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI, auspica che la conferenza che si terrà dal 20 al 22 giugno 2012 a Rio de Janeiro sia effettivamente e concretamente decisiva per il futuro, e il presente, del nostro Pianeta.
Il summit cade a vent'anni di distanza dal primo Vertice della Terra, svoltosi sempre a Rio de Janeiro nel 1992, e rappresenta una sfida importante: sarà necessario lo sforzo congiunto dei governi di tutto il mondo e dell'intera società civile per tutelare gli equilibri del nostro Pianeta e impostare un nuovo paradigma di crescita economica nella direzione dello sviluppo sostenibile. “La gravissima crisi globale che ha investito buona parte dei paesi industrialmente più avanzati – continua il Presidente FAI - deve almeno servire a una riflessione profonda e costruttiva che porti alla necessità di regole vincolanti per i Paesi sottoscrittori molto più incisive nel favorire uno sviluppo sostenibile nel nostro pianeta. Non è più il tempo di passi piccoli: è necessariamente venuto il tempo di capire come crescita e sostenibilità debbano essere concetti imprescindibili l'uno dall'altro, non solo nelle intenzioni e nelle dichiarazioni ufficiali, ma nell'azione giornaliera delle istituzioni e dei cittadini.”
La conferenza verterà su due temi principali: un'economia verde nel contesto dello sviluppo sostenibile, che si traduca in un paradigma innovativo in grado di affrontare con più equilibrio e lungimiranza le minacce globali al cambiamento climatico (la perdita di biodiversità, la desertificazione, l'esaurimento delle risorse naturali), oltre a garantire benessere sociale ed economico, e un piano istituzionale per lo sviluppo sostenibile a livello sociale, ambientale ed economico.
Dal 1972 sono state sottoscritte dai governi di tutto il mondo importanti dichiarazioni sullo sviluppo sostenibile, come la Dichiarazione di Stoccolma (1972), la Dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo (1992), e la Dichiarazione di Johannesburg (2002). E' seguito poi il primo Vertice della Terra, dove è stata richiesta la partecipazione di tutti i settori della società civile perché il raggiungimento dello sviluppo sostenibile non può dipendere solo dai governi ma richiede a tutti un ruolo attivo, e settimana prossima è la volta di Rio+20, che, speriamo, rappresenti davvero un cambio di rotta per un futuro, e un presente, migliori.
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