11 dicembre 2020
Giovedì 26 novembre sono iniziati i lavori relativi al primo lotto d’intervento per il restauro e la valorizzazione della Basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto (BG) che il FAI e Intesa Sanpaolo sostengono con un contributo di 30.000 euro, assegnato nell’ambito de “I Luoghi del Cuore”, il progetto dei luoghi italiani da non dimenticare.
Solo due anni fa, la Basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto, la leggendaria “Basilica di Teodolinda”, era un gioiello romanico del tutto sconosciuto, in attesa da anni di essere recuperata e riscoperta.
Nel 2018, in occasione della nona edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, grazie all’impegno del "Comitato Santa Giulia La Basilica” e di tutta la comunità coinvolta in un vero e proprio un progetto che ha visto la cultura farsi “motore sociale”, la Basilica ha ottenuto 21.191 voti, classificandosi al tredicesimo posto nella classifica nazionale, e seconda in Lombardia, su oltre 37.000 luoghi segnalati.
Questo risultato ha permesso alla Basilica di Santa Giulia di partecipare al Bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del Censimento. Il progetto di restauro presentato è stato valutato idoneo classificandosi al primo posto nella graduatoria dei progetti finanziabili, per poi ricevere il contributo messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo.
UNA COSTRUZIONE UNICA AVVOLTA NELLE LEGGENDE
La Basilica di Santa Giulia è uno dei luoghi poco noti ma più ricchi di fascino e mistero del territorio bergamasco e uno dei più significativi siti del Romanico in Lombardia.
Tutto è unico intorno a Santa Giulia, dalla storia al paesaggio alla leggenda. C’è quella che vuole che qui, sulle sponde del Brembo, fossero approdate le spoglie della Santa cartaginese, ma quella più amata attribuisce la fondazione della chiesa alla regina Teodolinda, complice la piccola urna cineraria, posta su una colonna, che dichiara di custodire i resti di una fanciulla dodicenne di nome Tiziana. Teodolinda, in visita a Bonate Sotto, morendo la giovane figlia avrebbe deciso di farla qui tumulare, facendo erigere in suo onore la Basilica. In realtà, la maestosa Basilica romanica fu fondata nel XII secolo ed è oggi l’ultima memoria dell’antico abitato, risalente al Neolitico, citato dalle fonti come “Castrum Lisina”, raso al suolo intorno al 1200. Tra gli aspetti che ancora sono oscuri c’è anche quello del destino della costruzione: il cantiere è stato completato e poi distrutto, oppure non fu mai davvero portato a termine?
Certo è che la grande Basilica era già in rovina alla metà del XIV secolo e che nell’abbandono fu lasciata per molti secoli a venire, fino ad essere trasformata nell’Ottocento in area cimiteriale. Tutto intorno, invece, fogliavano le viti dalle quali si produceva la “Vernaccia” di Santa Giulia, un ottimo vino bianco. E dopo l’abbandono anche la sottrazione, dato che certamente i “ceppi” che tessevano i muri di Santa Giulia furono reimpiegati per la costruzione di altri edifici nella zona, come il campanile della parrocchiale.
Ciò che oggi rimane, tuttavia, evoca non solo quella che doveva essere la grandiosa architettura dell’edificio ma anche l’eleganza decorativa. Della grandiosa struttura originaria – a tre navate con absidi semicircolari e cinque campate – rimangono parte del muro perimetrale, le tre absidi e la prima campata. La struttura architettonica ancora oggi esibisce maestosità ed eleganza, con i suoi contrafforti e la decorazione esterna delle absidi, con archetti in mattoni su mensole in pietra e la copertura in lastre d’ardesia, tipicamente romanica. All’interno invece, i capitelli animano una piccola galleria di forme zoomorfe, antropomorfe, geometriche e floreali.
Ma l’attuale condizione di degrado e la precarietà della copertura dell’edificio, dei paramenti lapidei a vista e delle absidi, condizionano pesantemente le possibilità di conservazione, utilizzo e valorizzazione della Basilica.
UNA NUOVA VESTE ARCHITETTONICA
Il progetto di restauro e riqualificazione della Basilica di Santa Giulia, promosso dal Comune di Bonate Sotto, trasformerà la Basilica in uno spazio dedicato alla cultura.
I lavori, che salvo imprevisti si concluderanno entro la fine di febbraio 2021, si svilupperanno sul duplice obiettivo del recupero e del riutilizzo, da un lato individuando soluzioni ai problemi del degrado, dall’altro proponendo una rilettura architettonica dell’edificio.
I temi principali del progetto relativi al primo lotto sono: il restauro conservativo delle coperture del tetto a due falde e dei coni absidali; il restauro conservativo dei paramenti lapidei esterni e interni del corpo alto della Basilica; il ridisegno dell’ingresso nord, con la realizzazione di nuove soglie in pietra e una nuova cancellata che riprenderà il tema dell’intreccio presente nelle raffinate decorazioni dei capitelli romanici.
Grazie ai risultati ottenuti con la partecipazione a I Luoghi del Cuore, il progetto sarà completato con la destinazione al recupero della Basilica di altri fondi assegnati al Comune di Bonate Sotto da Regione Lombardia, innescando un effetto virtuoso a beneficio dell’intera comunità.