10 gennaio 2011
“Se Bazzoni non ci fosse stato, ora non ci sarebbe il FAI”. Risuona un misto di riconoscenza e nostalgia nelle parole che Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente Onorario del FAI, ha scritto per ricordare Renato Bazzoni, uomo di grandi valori e virtù che, insieme alla stessa Giulia Maria Mozzoni Crespi, all'allora soprintendente di Brera Franco Russoli e all'avvocato Alberto Predieri, nel 1975 fondò il FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Un ricordo intenso redatto per un'occasione speciale: la tumulazione delle spoglie di Renato Bazzoni, scomparso 14 anni fa, in una nicchia già esistente nel muro dell'abside della chiesetta del Monastero di Torba a Gornate Olona (VA), Bene del FAI al quale il fondatore della Fondazione era particolarmente legato. Molti di coloro che giovedì 9 dicembre 2010 hanno partecipato alla cerimonia, senza dubbio avranno pensato che quella nicchia sembra essere stata realizzata esattamente per quello scopo, quasi che un Destino benevolo e riconoscente avesse guidato con consapevolezza le vicende umane fino a quel giorno preciso.
C'erano davvero tutti giovedì: dai parenti più stretti agli amici che hanno condiviso battaglie e sogni, scontri e successi. Perché Renato Bazzoni era così: “a ogni vittoria – scrive Giulia Maria Mozzoni Crespi – un grido di trionfo e per ogni sconfitta un ritorno alla carica…”. C'erano la moglie Carla Bazzoni, il notaio Guglielmo Piatti che seguì tutte le vicende dell'acquisizione del Monastero di Torba a seguito della donazione di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Anna Parish Pedeferri Bozzolo una delle donatrici al FAI di Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), Federico Magnifico, Renata Frola, Bernardo Maggi.
L'amico di sempre, Pierfausto Bagatti Valsecchi, uno dei consiglieri del FAI che ne ha seguito fin dalla fondazione le vicende, ha riportato alla luce le emozioni provate quattordici anni prima, nel giorno delle esequie del fondatore del FAI. Nel suo discorso, ha poi citato una parte di ciò che lo stesso Renato Bazzoni aveva scritto per il Libro del FAI del 1997, nel quale sottolineava la necessità di “dare un presente e un futuro al nostro passato. Un impegno gravoso che deve essere assolto da competenze esperte nel campo della storia, dell'arte, delle scienze naturalistiche, dell'economia e dell'amministrazione”. Un'operazione che, scriveva Renato Bazzoni, non può fare a meno della “partecipazione della gente che alle competenze-guida deve unire una sua sensibilità, sostenuta da una convinta fiducia”.
Il Vice Presidente Esecutivo FAI, Marco Magnifico, ha ricordato il suo primo incontro con Renato Bazzoni, proprio al Monastero di Torba. Appena arrivato al FAI, era rimasto estremamente stupito dall'atteggiamento molto semplice e informale di Renato Bazzoni che, nonostante la carica di Segretario Generale, era in grado di creare un clima molto familiare, mostrando doti umane fuori dall'ordinario. Un ricordo, il suo, che ha voluto condividere con tutti i presenti, nella convinzione che le doti umane di Renato Bazzoni possano vivere per sempre nella chiesa del Monastero di Torba, nuovo centro focale storico e morale di tutta la Fondazione.
Infine, Anna Maria Morando, che milita nel FAI dal 1982, ha voluto ricordare la lunga amicizia fraterna con Renato Bazzoni, nata nell'ottobre 1942 durante i giorni tragici dei bombardamenti di Milano. Fu lo stesso Renato Bazzoni a chiamarla a collaborare con il FAI, di cui ha gestito i Beni fino al 2003, concentrandosi poi sui piccoli Beni attraverso la creazione dell'Associazione Amici del FAI.
“E' terribilmente necessario – conclude nel suo scritto Giulia Maria Mozzoni Crespi – avere molti altri Bazzoni che nel loro cuore alberghino quella ‘feroce passione' senza la quale (come diceva Luchino Visconti) non si arriva alla meta…!”.
Leggi il ricordo del Presidente Onorario FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi
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