Referendum Sardegna, vince l'astensionismo

Referendum Sardegna, vince l'astensionismo

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Referendum Sardegna, vince l'astensionismo
sardegna

20 ottobre 2008

Un fallimento oltre le più ottimistiche previsioni. Sembra un paradosso, ma è così: con un'affluenza di appena il 20%, il referendum abrogativo della legge “salvacoste” voluta dalla Giunta Soru per arginare la cementificazione selvaggia della Sardegna non ha raggiunto il quorum necessario per essere ritenuto valido. Una vittoria per tutti coloro che hanno a cuore il destino dello splendido patrimonio ambientale dell'isola, che rappresenta un vanto non solo per i cittadini sardi ma per tutti gli italiani. Una sconfitta per quegli “interessi immobiliari” che, secondo l'assessore regionale dell'urbanistica Gian Valerio Sanna, hanno l'obiettivo di riaprire le strade dell'occupazione libera e indisturbata della Sardegna, con cemento e palazzi.

Proprio l'assessore Sanna, commentando con soddisfazione la scelta di voto dei sardi, sottolinea come la verità pesante di questa tornata di consultazioni popolari sia che “i cittadini sono assai più avanti dei propri dirigenti politici e se volete questo è un monito importante anche per noi che oggi siamo chiamati alla responsabilità di governare e che dovremo dismettere le lotte intestine per raccogliere tutte le energie possibili nell'ascolto e il rilancio di una proposta riformista per le prossime elezioni regionali”.

Anche secondo l'architetto Sandro Roggio, i sardi hanno capito che “la Sardegna è un bene d'interesse nazionale che alcuni soggetti da decenni stanno usando per fini privati con grandi tornaconti: costruire sulle coste sarde è un grande affare nel mercato globale”. Una consapevolezza che fa ben sperare per il futuro: “siamo contenti di una cosa – conclude Gian Valerio Sanna - la Sardegna può continuare la strada intrapresa per risorgere a una nuova condizione ambientale e paesaggistica. Può ancora sperare di far sognare e lasciare in coloro che l'abiteranno il ricordo dell'infinità generosità del Creatore”.

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