16 novembre 2018
Giovedì 9 novembre nella sede di Villa Necchi Campiglio a Milano si è svolto l'incontro "Qualità dell'aria: Milano e Pechino" un appuntamento aperto al pubblico, che ha inaugurato un weekend dedicato alla formazione dei volontari FAI sul tema dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute e sui beni culturali.
L'inquinamento atmosferico rappresenta oggi una delle principali minacce per l'ambiente e la salute umana. Per questo il FAI ha proposto un'analisi delle politiche in atto e dei progetti futuri rivolti al miglioramento della qualità dell'aria nelle aree metropolitane, focalizzando la discussione su due casi emblematici: l'area metropolitana di Milano e quella di Pechino.
Dopo i saluti della Presidente Onoraria del FAI, Giulia Maria Crespi, sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala, Jing Kuan, Vice Direttore Dipartimento di Monitoraggio - Centro di Monitoraggio Ambientale del Municipio di Pechino e infine la Vicesindaca della Città Metropolitana, Arianna Censi.
In un contesto come quello italiano in cui il movimento ambientalista non sempre è riuscito nei decenni passati a raggiungere obiettivi concreti, Milano ha aperto il suo sguardo al contesto internazionale, dove non mancano esempi recenti di politica ambientale capace di influenzare in maniera importante l'agenda di governo.
Per questo il capoluogo lombardo è entrato a far parte (unico esempio di città europea insieme a Londra) del C40, Cities Climate Leadership Group che unisce 90 tra le più grandi città al mondo e raccoglie un bacino di oltre 650 milioni di persone con l'obiettivo di lavorare sulle tematiche dell'ambiente e della sostenibilità.
La città dunque non solo come simbolo di uno sviluppo orientato alla corsa all'industrializzazione e al consumo di suolo, ma motore di una rivoluzione che partendo dal singolo attore propone un nuovo modello di socialità sostenibile.
Sono tre i fronti sui quali attualmente sta intervenendo il comune di Milano al fine di migliorare la qualità dell'ambiente :
1) Ridurre l'inquinamento derivante dagli autoveicoli. L'obiettivo da raggiungere è 40 mg/m3 di PM10 di media annuale. Per ottenere questo risultato è necessario combinare strumenti di controllo del traffico privato e di adeguamento dei mezzi del trasporto pubblico. Nei prossimi sette anni ATM investirà 2 milioni di euro per il rinnovo degli autobus in circolazione, mentre da febbraio nell'area milanese diverrà operativa l'area B che vieterà ai veicoli diesel fino all'euro 3 di circolare nell'area urbana.
2) Ridurre l'inquinamento derivante dal riscaldamento. L'obiettivo da raggiungere è eliminare gli impianti alimentati a gasolio attraverso una politica di defiscalizzazione sull'acquisto di nuovi impianti termici e di contributi pubblici a fondo perduto per sostenere la conversione .
3) Gestione dei rifiuti. Oggi Milano è una delle cinque città più virtuose al mondo per il riciclo dei rifiuti. Un successo reso possibile anche grazie alla sensibilità dei cittadini che mettono in pratica le regole della raccolta differenziata.
L'approccio di Pechino nell'affrontare il tema della qualità dell'aria è partito dall'analisi dei dati. Pechino è oggi una città con alle spalle una storia di più di 3.000 anni di continua crescita, occupa un'area di 16.400 Km2, conta 21,7 milioni di abitanti e 5,9 milioni di automobili.
Per raccogliere i dati sull'inquinamento atmosferico in un'area di tali dimensioni è stato necessario incrementare gli strumenti e le tecniche di rilevazione. La rete di monitoraggio dell'area di Pechino conta oggi 1500 stazioni di rilevamento che, tramite sensori estremamente sensibili elaborano una quantità massiva di dati che trasmettono alla sede centrale ogni 5 minuti. Un possente apparato tecnologico - implementato anche grazie alle relazioni sempre più frequenti con l'Unione Europea e l'Italia - che consente di sapere in ogni momento dove sono le maggiori concentrazioni di agenti inquinanti, così da poter intervenire rapidamente in maniera localizzata. I modelli 3D generati da queste rilevazioni sono decisivi per orientare le decisioni politiche: i dati raccolti vengono inviati puntualmente all'assessorato all'ambiente, al governo centrale e a una rete di enti che costituiscono una vera e proprio task force orientata all'analisi delle rilevazioni e alla elaborazione di attività di law enforcement.
Grazie a questo monitoraggio continuo negli ultimi 5 anni la qualità dell'aria a Pechino ha registrato continui miglioramenti. Dal 2013 al 2017 il quantitativo di agenti inquinanti presenti in atmosfera sono infatti diminuiti (PM10 ridotto del 22%, PM2.5 del 35%, NO2 del 18%, SO2 del 70%) così come il numero di giorni in cui sono stati registrati sforamenti dei limiti degli inquinanti rispetto agli standard. Nel 2017 i giorni in cui si è registrato un grave inquinamento dell'aria sono stati eliminati da marzo a settembre, mentre si sono registrate 226 giornate in cui sono stati rispettati i limiti per una buona qualità dell'aria.
Un miglioramento registrato a maggio del 2016 dall'Environment Program delle Nazioni Unite che ha documentato come questa aumentata consapevolezza dell'importanza della qualità dell'aria sia andata di pari passo con l'aumento del PIL nazionale.
Dal punto di vista legale è stato possibile raggiungere questi risultati grazie a una serie di iniziative concrete intraprese tra il 2013 e il 2017 dal Beijing Clean Air Action Plan (2013-2017):
La Pechino di domani si ispira alla frase del presidente Xi Jinpin "Green is gold" e ha come primo obiettivo diventare una città sempre più vivibile, riferimento per la cultura dell'innovazione a livello internazionale. Da questo aspirazione nasce il Beijing City Master Plan che ha come fine di trasformare entro il 2035 Pechino in una città ecologica con cielo e acqua sempre più puliti. Al centro del piano il Blue Sky Action Plan (2018-2020) propone di ridurre in maniera sensibile la concentrazione del PM 2.5 attraverso:
Al centro degli interessi della città metropolitana di Milano c'è il miglioramento della qualità di vita delle persone che vi abitano, argomento che introduce inevitabilmente il tema della qualità dell'aria a sua volta strettamente connesso a quello della mobilità.
Nell'ottica dei 17 traguardi stabiliti nel 2015 dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU e della successiva Carta di Bologna per l'Ambiente firmata nel 2017 dalle città metropolitane che si impegnano a raggiungere 5 di questi obiettivi, la città metropolitana di Milano ha redatto un piano strategico che comprende una serie di progetti volti ad aiutare i singoli comuni a migliorare la sostenibilità della loro vita sociale.
Solo attraverso politiche di cooperazione tra i vari soggetti che occupano l'area metropolitana è possibile infatti aspirare a raggiungere gli obiettivi stabiliti. Il motto one road one belt è fondamentale per condividere e fissare un agenda di impegni da rispettare.
In particolare, i progetti compresi nel piano strategico vertono su alcuni argomenti centrali:
Alcuni di questi, in primis la mobilità, richiedono una dotazione potentissima di investimenti infrastrutturali, sostenibili solo a livello di città metropolitana.
Tuttavia, progetti, piani e investimenti non sono sufficienti se non accompagnati da una cultura sempre più condivisa di responsabilità ambientale che coinvolga i singoli cittadini. Costruire una comunità consapevole è l'obiettivo non solo delle giornate di studio come quelle proposta dal FAI, ma la premessa ineludibile affinché le iniziative proposte dalla politica e dalle istituzioni possano avere successo.
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