08 ottobre 2007
In particolare, grandi perplessità hanno suscitato le recenti dichiarazioni del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, rilasciate alle istituzioni toscane a Firenze e Grosseto, nelle quali il ministro ha spiegato che “discutere ancora dell'autostrada è assurdo, indietro non si torna, esiste un tracciato condiviso”. Un atteggiamento ritenuto inadeguato soprattutto se valutato davanti a dati di fatto e a orientamenti espressi da alcuni dei ministeri ed enti competenti che spingono verso la direzione opposta.
Solo per citarne i più rilevanti, la Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente nel marzo 2006 ha stabilito 84 prescrizioni che richiedono modifiche sostanziali al progetto; la Regione Lazio, la Provincia di Viterbo e i Comuni tosco-laziali di Capalbio, Manciano, Montalto di Castro e Cellere hanno espresso la loro contrarietà al piano SAT; infine, il documento del 13 luglio 2007 del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, mette in discussione il progetto SAT nel tratto Grosseto-Civitavecchia, riproponendo la possibilità di adeguare e mettere in sicurezza la SS1 Aurelia con un tracciato sostanzialmente in sede.
Ed è proprio questa la soluzione su cui convoglia l'attenzione delle fondazioni e associazioni coinvolte, nell'ottica di trovare un'alternativa in grado di rispettare l'economia locale basata sull'agricoltura di qualità, sul turismo e sul rispetto del territorio e dell'ambiiente.
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