29 giugno 2020
Ha preso il via sabato 13 giugno “Progettiamo il Rilancio”, la serie di incontri del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Parti sociali, per un confronto sui progetti di rilancio del Paese.
Il Piano si articola in tre linee strategiche - modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere - che verranno attuate attraverso alcuni grandi obiettivi, per conseguire i quali vengono attivate direttrici di intervento che si concretizzano in progetti specifici. Ed è su questi temi specifici che si è concentrato il confronto con le parti sociali.
Il Presidente FAI Andrea Carandini, si è seduto al tavolo di Villa Pamphilj sabato 20 giugno in tarda serata, insieme ai rappresentanti di #FridaysForFuture, WWF, LAV – LEGA Anti Vivisezione, Legambiente e Greenpeace.
Il Presidente del Consiglio ha distribuito a tutti i partecipanti della sessione, la copia di un documento che contiene le tematiche sulle quali il Governo sta lavorando. A ogni rappresentante delle associazioni presenti ha chiesto di esaminarla e di inviare commenti e proposte aggiuntive, ognuno per la propria competenza. Sul documento che ne scaturirà il Consiglio dei Ministri preparerà il piano da presentare all’Unione Europea per avere accesso ai fondi comunitari previsti per il progetto Next Generation EU.
Nell’ambito di un confronto sereno e attento, il FAI ha chiesto una riflessione sulle modifiche da apportare alle normative di settore (ad esempio il Codice dei Beni Culturali) per poter collaborare al meglio con le pubbliche amministrazioni sulle criticità legate alla gestione e alla sopravvivenza del patrimonio culturale e ambientale, in modo da realizzare appieno quello spirito di sussidiarietà, così come tracciato nella nostra Costituzione, che riconosce e favorisce l’iniziativa privata degli enti del Terzo settore accanto a quelli statali. È stato fatto particolare riferimento all’affidamento agli Enti non profit ad alto valore sociale di beni pubblici da promuovere e valorizzare.
Tutto il settore non profit ha sofferto il lockdown in modo drammatico. In questo senso il Presidente Carandini ha ringraziato per la grande opportunità offerta dall’erogazione anticipata del 5x1.000 del 2019 e ha chiesto maggiori vantaggi fiscali per i privati che valorizzano e aprono al pubblico beni culturali e ambientali, indicando come possibile tema di confronto l’estensione dell’Artbonus anche su quei beni che non sono di proprietà pubblica, ma affidati a enti del terzo settore che operano con finalità di pubblico interesse.
Andrea Carandini ha anche illustrato al Presidente del Consiglio come il FAI operi virtuosamente nei propri Beni, proponendoli come esempio e laboratorio di sostenibilità ambientale. Il FAI da tempo sta facendo la sua parte per combattere l’emergenza climatica e ambientale grazie al progetto Beni Sostenibili: nei suoi Beni, infatti, la Fondazione lavora in funzione del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) richiesti dall’ONU per il 2030, tra i quali l’efficientamento e il risparmio energetico, la riduzione dell’impronta idrica, la tutela diretta della biodiversità e del suolo. Il FAI ha inoltre chiesto al Governo di adottare una strategia nazionale per il risparmio e riuso dell’acqua e di varare la legge sul consumo di suolo, nonché tutte le iniziative atte a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. È stata avanzata quindi la richiesta di ampiamento delle misure e degli incentivi legati all’Ecobonus energetico a nuovi interventi finalizzati al risparmio e alla tutela dell’acqua (vasche per la raccolta delle acque meteoriche per usi civili e sdoppiamento delle reti idriche da acque potabili e acque di prima falda, come già alcuni comuni virtuosi stanno praticando).
Per quanto riguarda le aree più interne del Paese, già protagoniste del Progetto Alpe, il FAI ha suggerito di progettare un rifinanziamento della strategia nazionale dedicata alle aree Interne (SNAI) accompagnata da semplificazione procedurale e innovazione tecnologica, per rimettere al centro della politica nazionale aree oggi marginali che tuttavia presentano grandi potenzialità di crescita economica e sociale.
Infine, il Presidente del Consiglio e i ministri hanno molto apprezzato la proposta del Presidente Carandini e già avvalorata dal MiBACT, di creare dei “policlinici del patrimonio culturale” ovvero unità interdisciplinari territoriali qualificate nella formazione dei professionisti dei Beni culturali, con una selezione di docenti di alto profilo (sia universitari, sia soprintendenti e funzionari, sia professionisti), in grado di garantire non solo solide competenze disciplinari settoriali, ma anche capacità nel campo della gestione, progettazione, pianificazione e comunicazione dei Beni culturali.
La possibilità di partecipare agli Stati Generali del Governo Conte è stata dunque un’occasione molto importante per la Fondazione, che ha avuto la possibilità di un dialogo e un confronto con le Istituzioni per rilanciare non solo l’economia dell’Italia dopo mesi drammatici, ma anche per dare il proprio contributo concreto agli obiettivi che il Governo si è prefissato per il rilancio: modernizzazione del Paese, transizione ecologica, inclusione sociale, territoriale e di genere.
Il futuro è adesso e lo stiamo costruendo insieme.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis