06 novembre 2020
La Convenzione europea del Paesaggio festeggia i suoi primi 20 anni. Questo compleanno di un trattato importante per il nostro Paese, presentato il 20 ottobre del 2000 non a caso a Firenze, coincide con un altro traguardo importante: la ratifica da parte del nostro Parlamento lo scorso 23 settembre, della Convenzione europea sul valore del patrimonio culturale per la società, presentata a Faro in Portogallo il 27 ottobre del 2005.
Perché stabilire una relazione tra le due Convenzioni? Perché sono tante le relazioni e identico è lo spirito che le anima. Come la Convenzione di Firenze considera «sia i paesaggi… eccezionali, che i paesaggi della vita quotidiana e i paesaggi degradati», anche quella di Faro amplia il concetto di patrimonio a tutte le «risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione». Entrambe pongono al centro le persone, le comunità locali, i cittadini: per la prima il “paesaggio” «designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni»; per la seconda la “comunità di patrimoni” è «un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future». Sono principi che il National Trust e il FAI hanno da tempo riassunto nello slogan «love people as much as you love places»: l’amore per i luoghi non può essere disgiunto dall’amore per le persone.
In realtà il paesaggio siamo noi. Siamo noi a plasmarlo, a trasformarlo, a curarlo o a stuprarlo. È la nostra immagine, la nostra carta d’identità. Per questo i padri costituenti ne previdero la tutela tra i principi fondamentali della nostra Carta costituzionale. Come scrisse anni fa un grande giurista, Alberto Predieri, commentando l’articolo 9,
«il paesaggio è la forma del Paese, … linguaggio, comunicazione, messaggio, terreno di rapporto fra gli individui, contesto che cementa il gruppo».
Ognuno di noi stabilisce un suo rapporto personale con i paesaggi, che sono al tempo stesso – come ha sottolineato lo psicoterapeuta Vittorio Lingiardi - «elementi fattuali, frutto della millenaria, continua, trasformazione di agenti naturali e umani, ma sono anche il prodotto della percezione, nostra e di chi ci ha preceduti. Accanto, oltre, dietro i landscapes, insomma, ci sono i mindscapes, perché il rapporto con il paesaggio può essere di volta in volta diverso in relazione all’identità, alla cultura, al sentire di una singola persona o di una comunità».
Un altro motivo per festeggiare, pur in un momento difficile per tutti (anzi forse proprio per questo) il ventennale della Convenzione del Paesaggio è offerto dalla VII Edizione del “Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa”, un riconoscimento attribuito ogni due anni al migliore progetto di riqualificazione e valorizzazione di beni archeologici, architettonici, storico artistici, materiali e immateriali, di paesaggi rurali tradizionali o di aree degradate o abbandonate, a iniziative di contrasto al rischio idrogeologico e sismico o di sostenibilità ambientale, ma anche di integrazione culturale tra vecchi e nuovi residenti, o, ancora, a progetti di turismo sostenibile. Non senza l’attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione e alla partecipazione diretta dei cittadini.
Possono candidarsi Regioni, enti locali e altri soggetti pubblici, fondazioni o associazioni senza fine di lucro. La scadenza è il 15 dicembre 2020, ed è per questo che sollecitiamo tutti i soggetti interessati a presentare la propria candidatura al MiBACT: una qualificata commissione individuerà il progetto migliore, che, oltre a ricevere il "Premio Nazionale del Paesaggio" in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, il prossimo 14 marzo, avrà l’onore di rappresentare l’Italia al Premio europeo.
Buon compleanno Paesaggio! Con la speranza di poter tornare presto a immergerci liberamente negli straordinari paesaggi italiani ed europei.
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