Pompei: crollata la Domus dei Gladiatori

Pompei: crollata la Domus dei Gladiatori

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Pompei: crollata la Domus dei Gladiatori
FAI

07 novembre 2010

Il Presidente del FAI, Ilaria Borletti Buitoni lancia un appello accorato al Governo e alle Istituzioni competenti perché non si debba più assistere a fatti come quello di Pompei: il crollo dell'intera Domus dei Gladiatori, un danno gravissimo per il patrimonio artistico italiano! “Avremo bisogno di altri tragici segnali – dichiara Ilaria Borletti Buitoni - per porre fine alla criminale pervicacia con la quale il Paese da decenni indebolisce sistematicamente – di fatto demolendola – la più formidabile struttura di tutela del mondo? Quella del Ministero per i Beni e le Attività culturali, che con il vergognoso 0,2% del bilancio dello stato dovrebbe tenere in piedi la più faraonica e prestigiosa rete di Beni Culturali del mondo, gloria e vanto di ogni Italiano e di ogni uomo civile! Una struttura un tempo stupefacente per efficacia e professionalità e alla quale – taglio dopo taglio, mortificazione dopo mortificazione – si è giunti quest'anno addirittura a vietare l'uso dell'automobile per i sopralluoghi ai cantieri, a meno che la benzina per la SUA macchina non se la paghi di tasca sua lo stesso soprintendente! Quest'ultimo affronto si somma a drastici tagli ripetuti e continui per restauri, manutenzione, gestione, struttura e personale, ai recenti prepensionamenti (legge Brunetta) che hanno costretto molti grandi Soprintendenti ad andarsene nel pieno delle loro forze e delle loro capacità senza che nuove assunzioni consentano l'enorme lavoro necessario”.

Il FAI, grato al Presidente della Repubblica per aver espresso con forza il suo sdegno che interpreta la vergogna e la rabbia di tutto il Paese, chiede ora al Governo NON commissari, NON leggi speciali, NON stanziamenti d'emergenza ma una netta inversione di tendenza, con la prossima legge finanziaria, nuovi finanziamenti strutturali al Ministero che consentano nuovi concorsi, nuove assunzioni e nuove professionalità per ridare efficienza alla rete delle Soprintendenze e dunque un futuro degno di un paese civile al nostro Patrimonio Culturale: il più formidabile e ineguagliabile del mondo.

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