19 giugno 2009
“In sintesi – si legge nel documento - favorire oggi l'edilizia al di là di quanto consentono piani regolatori già ora altamente permissivi equivale a rovesciare debiti sulle generazioni future”. Il sollievo che deriva ai Comuni dagli introiti derivanti dall'ICI, infatti, è solo momentaneo, perché “a medio e a lungo termine ogni aumento di densità edilizia in quartieri già costruiti è destinata a portare conseguenze negative sulla qualità della vita dei residenti: aggravando fenomeni già congestivi nelle città medie e grandi che si tradurranno in aumenti, non quantificabili ma ingenti, per le spese comunali da impiegare nei settori dei servizi, della sorveglianza e del traffico, ecc.”.
Si tratta quindi di un Piano nel quale “la ‘valorizzazione' e ‘qualificazione' del patrimonio edilizio esistente hanno perso per via anche quelle finalità di miglioramento complessivo che, per quanto generiche e inadeguate, secondo l'accordo Stato-Regione-Enti Locali giustificavano gli interventi di deroga a qualsiasi regola urbanistica”.
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