Piano casa, ancora preoccupazione

Piano casa, ancora preoccupazione

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Piano casa, ancora preoccupazione
WWF

06 aprile 2009

Una forte preoccupazione, solo in parte attenuata dall'intesa Stato – Regioni che ha contenuto i termini delle operazioni permesse, e ripristinato correttamente le competenze istituzionali rimettendo alle Regioni la regolamentazione degli interventi. FAI e WWF confermano tutte le loro perplessità sul cosiddetto “Piano casa”, soprattutto in riferimento alle aree protette e all'introduzione di “incisive misure di semplificazioni procedurali dell'attività edilizia” che il Governo si appresta a varare con un apposito decreto legge.

Tre i punti che le due associazioni reputano assolutamente necessari: 1) definire in maniera puntuale quali tra i “centri storici” degli 8mila Comuni Italiani verranno effettivamente tutelati, 2) escludere a priori ogni possibilità di intervento nelle aree naturali protette, 3) fare rigorosa chiarezza sugli interventi che riguardano immobili abusivi sanati attraverso i condoni e su quelli ancora sottoposti a procedura di condono.

Preoccupante, secondo FAI e WWF, anche l'assenza nell'accordo Stato – Regioni di parametri di riferimento che definiscano la sostenibilità ambientale e l'efficienza energetica dei nuovi edifici. Così come altrettanto preoccupante, come detto, è il decreto legge che non precisa l'ambito delle semplificazioni procedurali dell'attività edilizia previste nel documento. Benché tale semplificazione sia necessaria, spiegano FAI e WWF nella comunicazione comune, questa non può e non deve prevedere una modifica del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Al tempo stesso, non possono essere tollerate semplificazioni delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che portino a superare le procedure di Valutazione di Incidenza.

Leggi il comunicato congiunto FAI-WWF
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