Permetteteci di lavorare al meglio

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Permetteteci di lavorare al meglio
Ministero per i Beni e le Attività Culturali

07 maggio 2009

L'occasione scelta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte per lanciare il proprio appello non è certo casuale. Nel corso dell'XI Settimana della Cultura, che ha avuto luogo dal 18 al 26 aprile scorsi, la Regione Piemonte ha presentato al pubblico i suoi “gioielli”: dal Palazzo Reale al Palazzo Chiablese di Torino, dai castelli di Racconigi ed Agliè, Moncalieri, Serralunga d'Alba all'Abbazia di Vezzolano e San Benigno Canavese, dal forte di Gavi alle case Walser di Alagna Valsesia. Un esempio concreto degli straordinari risultati che, come si legge nella lettera della Soprintendenza inviata al FAI, “sono stati condotti e raggiunti grazie allo straordinario impegno di singoli che hanno operato all'interno di una struttura che, già carente in partenza, si è ulteriormente impoverita nel corso degli anni”.

Già, perché ciò che stride, secondo la Soprintendenza del Piemonte, è proprio il confronto fra l'ottimo lavoro svolto e la situazione precaria di una struttura che presenta un numero di funzionari insufficiente, tagli di bilancio, falle nei servizi di segreteria e negli archivi. Possibile, ci si domanda nella lettera, che nonostante numerose riforme succedutesi negli ultimi anni, “non si sia saputo, o voluto, fare della sommatoria dell'impegno di singole persone una struttura organizzata, efficace ed efficiente?”.

Al contrario, in fase di attuazione di tali riforme, i vertici ministeriali hanno determinato “interminabili periodi di assestamento senza portare benefici effetti sulla organizzazione degli uffici periferici ulteriormente depauperati del personale assorbito dalla Direzione Regionale”.

Di fronte alla messa in mostra dei “gioielli” piemontesi, la Soprintendenza vuole sottolineare quindi che il loro lustro e “il capillare lavoro di tutela e valorizzazione dei beni presenti nella nostra Regione sono il frutto dell'impegno delle singole persone che lavorano nelle Soprintendenze piemontesi. Impegno che ormai si sta sostituendo al disimpegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel risolvere con efficacia ed efficienza la desertificazione dei nostri Uffici”.

Leggi la lettera della Soprintendenza al FAI

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