Ospiti inaspettati

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Ospiti inaspettati
case

17 marzo 2010

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In questo ultimo decennio, il mondo del design ha visto nascere un nuovo interesse per tipologie di oggetti d'uso tradizionalmente poco considerate dai progettisti, come ad esempio suppellettili, cornici, vasi, stoviglie, tappeti o tappezzerie. Contemporaneamente, un gusto decorativo più ricco ed elaborato ha caratterizzato l'immagine degli oggetti prodotti, prendendo così le distanze dall'estetica minimal che aveva per anni dominato il mercato. Questa nuova attenzione alla decorazione è particolarmente interessante anche alla luce di quanto ci ricorda il celebre designer Alessandro Mendini, che riferendosi al tema della ricerca esornativa afferma che “risolvere la funzione è facile, risolvere la decorazione è molto più difficile”.

Obiettivo della mostra “Ospiti inaspettati”, curata da Beppe Finessi e Italo Lupi, è quello di portare il design all'interno delle case-museo di Milano, così da far dialogare i segni del nostro tempo insieme a quelli di epoche trascorse, indagando la possibilità di far convivere i progetti di oggi con quelli di ieri, attraverso un allestimento lieve e calibrato, in un insieme naturalmente sorprendente.

L'idea di esporre questi nuovi oggetti nel contesto delle case-museo, vuole inoltre rappresentare una risposta in direzione opposta alla pratica diffusa negli ultimi anni, in base alla quale raramente si è posta l'attenzione a quello che dovrebbe essere l'obiettivo reale nel mondo del design, vale a dire inserire i manufatti nel loro ambiente di riferimento, quello domestico, appunto. Spesso invece le mostre di design hanno messo in scena gli oggetti in modo astratto, su sfondi neutri, senza quel contorno di “vita” che una vera casa ovviamente garantirebbe.

Il ritorno alla decorazione e alla progettazione di meno diffuse tipologie richiama infine una tendenza già in auge all'inizio del secolo scorso, quando l'arte e l'oggetto d'uso dovevano diventare una sola cosa e obbedire alle medesime leggi del gusto dell'ornato, tendenza che nei lustri successivi è stata lungamente trascurata. La mostra sarà corredata da un catalogo con testi istituzionali dei direttori delle Case Museo, un saggio del curatore, e alcuni approfondimenti critici, oltre naturalmente alle schede sugli oggetti selezionati e sui loro progettisti, e una bibliografia di riferimento.

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