10 febbraio 2012
Che il bellissimo evento non diventi l’ennesima occasione per speculazioni edilizie e per aumentare la cementificazione della Capitale. Cambiano i tempi e cambiano anche gl adagi. Va aggiornato quindi anche l’immortale detto di Pierre de Coubertin: “L’importante è partecipare” diventa “L’importante è partecipare… in modo sostenibile”.
Tutto nasce dal progetto della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 che, secondo FAI e Wwf, appare contraddittorio rispetto agli intenti dichiarati. In particolare, le due associazioni puntano il dito contro l’idea di costruire il Villaggio Olimpico e il Villaggio Media a ridosso del Tevere, ovvero a Tor di Quinto e Saxa Rubra, due aree vincolate e a rischio esondazione. Quella che dovrebbe essere una grande opportunità per Roma, rischia di diventare uno strumento per aumentare il consumo di suolo della città in violazione del Piano Paesistico Regionale e del Piano di Bacino del Tevere oltre che in deroga al Piano Regolatore. I piani in questione, infatti, prevedono in queste aree la creazione di verde attrezzato e non quindi cubature destinate a trasformarsi dopo i Giochi in nuove residenze.
Ciò che le due associazioni tengono a sottolineare è la necessitò di distinguere l’idea della Olimpiadi a Roma dal progetto presentato, perché il Comitato olimpico Internazionale senza dubbio terrà in alta considerazione le problematicità delle aree proposte. La posizione di FAI e Wwf è stata sviluppata in un dettagliato dossier che è stato inviato alla Presidenza del Consiglio e al CONI.
Che vinca l’idea migliore.
Scarica il dossier di FAI e Wwf sulla candidatura di Roma alle olimpiadi 2020
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