03 ottobre 2012
No alle trivellazioni nel Mare Adriatico. Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal FAI con WWF Italia, Legambiente, LIPU e da sei Comuni. Il ricorso si opponeva ai decreti del 2011 e contestava l'autorizzazione rilasciata dal Ministero dell'Ambiente alla multinazionale Petroceltic Italia in cui veniva espressa la compatibilità ambientale alle trivellazioni al largo di un tratto di costa di 730 Km quadrati, da Punta Penna alle Isole Tremiti.
La società Petroceltic Italia era stata autorizzata ad utilizzare gli air gun, dei cannoni ad area compressa che servono a scandagliare le formazioni geologiche sottomarine alla ricerca di petrolio e gas naturale, provocando grossi danni all'ecosistema marino.
Il provvedimento è nullo perché Petroceltic ha avvertito i cittadini attraverso i quotidiani solo ad autorizzazione ottenuta e non, come dovrebbe essere, al momento di presentare l'istanza. La collettività e gli enti pubblici devono infatti essere informati preventivamente così da poter intervenire fattivamente con osservazioni e documentazione aggiuntiva al procedimento autorizzativo in corso.
Secondo il TAR, inoltre, nella procedura di VIA doveva essere coinvolta anche la Regione Puglia, oltre agli enti di Abruzzo e Molise. La concessione coinvolge uno specchio di mare di fronte alle coste abruzzesi e molisani ma distante appena 26 km dalle Isole Tremiti, pugliesi.
Questo provvedimento non esclude che Petroceltic Italia ripresenti il progetto. In questo caso si scontrerebbe però anche con la Regione Puglia, fermamente contraria alle trivellazioni.
» Leggi la scheda "SOS Paesaggio" sulle trivellazioni petrolifere in mare!
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