18 ottobre 2017
Il cosiddetto DDL Falanga - dal nome di Ciro Falanga, senatore proponente del testo – è approdato martedì 17 ottobre alla Camera per il voto. Già al suo quarto passaggio parlamentare, il testo era stato modificato e per certi versi anche migliorato grazie all'impegno delle commissioni Giustizia e Ambiente della Camera, ma il testo approdato in Aula manteneva ancora delle criticità.
All’art. 1 persiste, infatti, una sorta di sanatoria per quello è stato definito “abusivismo di necessità”, un vulnus che, come è stato sottolineato dal FAI, non ha ragione d’essere e va superato in nome della legalità, della sicurezza e della sostenibilità dei nostri fragili territori. Si rischia, infatti, di bloccare le demolizioni già passate in giudicato, con inutili appesantimenti burocratici e innescando contenziosi senza fine, ma quel che è peggio si invia un messaggio sbagliato ai cittadini: gli abusi possano essere fatti salvi.
Il FAI plaude, quindi, all’Aula di Montecitorio che ha deciso ieri ad ampia maggioranza – con uno scarto di 242 voti – di richiedere un supplemento di istruttoria per questo provvedimento rinviandolo in Commissione, troppo delicato per essere risolto nella seduta del 17 ottobre. Un segnale netto e chiaro che il Paese vuole chiudere con la stagione dell’abusivismo e dell’illegalità.
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