20 febbraio 2017
In questi giorni sono state depositate presso il Ministero dell'Ambiente dal FAI - congiuntamente a Legambiente, WWF, Comitato per la Bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio e Comitato Terra di Maremma - le osservazioni al progetto Autostrada Tirrenica: un documento di 68 pagine. Il FAI, unitamente alle altre organizzazione di tutela ambientale e con i comitati territoriali, chiede ai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni e delle Attività culturali di bocciare in sede di VIA il progetto presentato dalla concessionaria SAT, ritenendolo lacunoso, grave negli impatti su ambiente, paesaggio e agricoltura, non sostenibile economicamente e non in grado di rispondere alle reali esigenze del territorio. In alternativa si chiede a gran voce al Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture di adeguare e mettere i sicurezza la SS1 Aurelia, riprendendo il progetto ANAS 2000.
Il progetto dell'Autostrada Tirrenica è iniziato nel 1968, quasi 50 anni fa, spezzettato negli anni in diversi lotti. Torna oggi all'attualità in una delle tratte più sensibili per l'elevatissima qualità paesaggistica, naturalistica e agricola dei territori toccati, aree preziose per l'agricoltura e il turismo. Il progetto presentato da SAT solleva forti perplessità e gravemente non rispetta, anzi elude, gli indirizzi del Piano paesaggistico della Toscana (PIT) i cui vincoli paesaggistici insistono su ben 5 aree attraversate dal tracciato. Prescinde, inoltre, dalle reali esigenze del territorio, come si dimostra nelle osservazioni, ignorando completamente il flusso attuale degli spostamenti locali, riducendo le possibilità degli spostamenti alternativi che consentono di evitare i pedaggi e non prevedendo i necessari adeguamenti delle strade esistenti. I dati e le previsioni del traffico non giustificano la realizzazione di un'autostrada (gli attuali 19.900 veicoli/g al 2040 diverranno 17.500 sul lotto 4 e 22.000 circa sul lotto 5b), inoltre il tracciato verrebbe a formare una barriera per le relazioni locali tra aree interne e costa. Il Piano Economico Finanziario, che doveva essere presentato contestualmente ai progetti, non c'è; e i conti economici e finanziari non tornano. Inoltre, ricordiamo che in sede europea resta aperta la procedura d'infrazione sulla durata – già troppo lunga secondo la UE - della concessione a SAT.
Nello Studio di Impatto Ambientale presentato da SAT relativo al progetto, non c'è nessun confronto con l'unica soluzione possibile - da sempre sostenuta dalle associazioni di protezione ambientale – ovvero: il potenziamento e la messa in sicurezza dell'Aurelia come da progetto ANAS 2000. Ricordiamo che la tratta autostradale in oggetto è già stata stralciata dalle opere prioritarie per il Paese nell'Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2015-2016. E' giunta l'ora di mettere un punto e di svoltare pagina, potenziando l'esistente e portando nuovi investimenti verso una mobilità sostenibile per l'ambiente, per il paesaggio e per il territorio.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis