09 luglio 2021
Il FAI ha presentato oggi a Monte Fontana Secca, a 1.500 metri di altezza, alla presenza delle autorità locali, il progetto definitivo per il restauro e la valorizzazione del compendio agricolo pastorale di Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, una malga situata nel territorio comunale di Quero Vas (BL). Un progetto prioritario per la Fondazione incentrato sul recupero di 150 ettari di boschi e pascoli d’alta quota ricevuti in donazione nel 2015 da Liliana e Bruno Collavo – in memoria dei genitori Aldo Collavo ed Erminia Secco – compresi tra le cime del Monte Valderoa, del Monte Solarolo e del Monte Fontana Secca.
Monte Fontana Secca, con i suoi pascoli progressivamente abbandonati e gli edifici diroccati, incarna molte delle criticità che caratterizzano le terre alte italiane e si inserisce a pieno titolo nel Progetto Alpe del FAI, una strategia di lungo termine che la Fondazione rivolge alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente montano e delle aree interne sopra i 600 metri. Attraverso il restauro e la rifunzionalizzazione di alcuni beni situati in zone montane, la Fondazione si impegna a restituire loro la dignità sociale, culturale ed economica avuta in passato e a creare un percorso educativo basato sulla peculiarità ambientale, culturale e produttiva del luogo, gettando così le basi per un nuovo sviluppo di quella parte dell’Italia interna che dal secondo Dopoguerra ha subito un progressivo abbandono. Il Progetto Alpe mira ad attivare ampie sinergie con il territorio come dimostra il Protocollo d’Intesa firmato nel 2018 tra FAI, Comune di Quero, Comune di Alano di Piave e Unione Montana Feltrina.
«Siamo entusiasti di supportare in maniera rilevante l’importante progetto di restauro e valorizzazione di Monte Fontana Secca. L’impegno di Fondazione SAME verso il Fondo per l’Ambiente Italiano celebra un legame storico e inscindibile con l’Italia e si esprime con il sostegno economico alle attività di tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del FAI di cui il progetto di Fontana Secca è significativo esempio». Francesco Carozza, Presidente Fondazione SAME
Oggi, grazie al significativo contributo di Fondazione SAME, che ha voluto sostenere il progetto di recupero di Fontana Secca con 300.000 euro, e al generoso legato testamentario di Nereo Rosin, il FAI si rimette al lavoro, per raggiungere al più presto l’obiettivo di tutelare, sviluppare e far conoscere il valore ambientale, storico e culturale di questo esempio di paesaggio alpino. Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni al progetto, a maggio 2022 la Fondazione darà il via alla seconda fase del cantiere con il restauro dello stallone, il cui costo totale di 700.000 euro è in buona parte già coperto dalle recenti donazioni.
Il progetto di restauro e valorizzazione di Monte Fontana Secca ha un costo complessivo di circa 1.500.000 euro. In questi tre anni il FAI ha eseguito le attività necessarie per la realizzazione dei lavori di recupero: sono stati fatti gli interventi di messa in sicurezza dei fabbricati e il relativo sgombero di detriti e i rilievi preliminari sull’area dei fabbricati e sulle trincee della Prima Guerra Mondiale. Si è quindi proceduto con le indagini ambientali, geologiche e idrogeologiche e per la sostenibilità energetica, e nel 2019 sono stati completati i lavori di sistemazione della strada forestale di accesso alla malga con il contributo della Regione Veneto.
Parallelamente è stato anche aperto un “cantiere della conoscenza”, funzionale al progetto di valorizzazione e incentrato sulla pagina di storia che qui è stata scritta durante la Grande Guerra. Il FAI ha avviato a questo scopo un accordo di collaborazione con l’Università degli Studi di Padova con sei borse di studio a giovani studiosi per la ricerca archivistica, la raccolta di materiale documentario e la ricognizione e mappatura delle emergenze belliche di Fontana Secca. Grazie a un finanziamento erogato dal Ministero della Cultura è stato inoltre possibile iniziare a organizzare le informazioni raccolte su una piattaforma digitale.
Grazie al Ministero della Cultura per l’assegnazione di un contributo per la ricerca storica e la valorizzazione del patrimonio di testimonianze della Prima Guerra Mondiale nell’area del Monte Fontana Secca.
Un ringraziamento speciale a Fondazione SAME, storica amica del FAI, che ha deciso di sostenere con un importante contributo il progetto di recupero e valorizzazione di Monte Fontana Secca, garantendo la prosecuzione del cantiere.
Il FAI ricorda con grande gratitudine Nereo Rosin per il generoso legato testamentario.
Un pensiero riconoscente a Moncler, vicina al FAI dal 2014, che con il suo prezioso sostegno ha consentito l’avvio dei primi lavori per la messa in sicurezza del sito. Un primo tassello per restituire un pezzo di storia del nostro Paese alla collettività.