06 maggio 2015
La Lomellina, area della Lombardia conosciuta in tutto il mondo per la qualità del suolo agricolo e per l'integrità del paesaggio, è minacciata dal passaggio dell'Autostrada Regionale Broni-Pavia-Mortara, un progetto che prevede un'infrastruttura lunga 52 km, larga oltre 45 metri e, per più di 40 km, realizzata per alcuni tratti in rilevato e quindi 4,5 metri sopra il piano campagna.
L'impatto dell'opera sarà impressionante per quanto riguarda la perdita di suolo agricolo di qualità: il suo passaggio comporterà, infatti, la trasformazione di più di 600 ettari di suolo agricolo in suolo impermeabilizzato. L'autostrada influirà, inoltre, pesantemente sugli aspetti paesaggistici, andando ad interferire, soprattutto per i tratti in rilevato, con uno skyline che attualmente presenta pochissime presenze urbane e antropiche e con il reticolo di canali e rogge che caratterizzano da secoli questo paesaggio. Sarà forte anche l'impatto economico di questo territorio, poiché intercetterà i terreni di proprietà di ben 602 aziende agricole colpendone quindi direttamente la produzione, ed ecologico in quanto l'autostrada interromperà la rete ecologica regionale e interferirà con il corridoio della valle del Ticino.
L'iter autorizzativo del progetto ha preso il via nel settembre 2010: il procedimento, dopo ben due interruzioni dovute alla richiesta di integrazioni da parte della Commissione tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente, risulta attualmente ancora in corso. Il FAI, insieme a Italia Nostra, LIPU e WWF ha presentato nei giorni scorsi ulteriori osservazioni, dopo quelle presentate nel gennaio 2014. Le 4 sigle hanno rinforzato le criticità già evidenziate in precedenza aggiungendo alcuni elementi rispetto all'impatto paesaggistico, molto carente nell'analisi, e alla scarsità degli studi sul traffico che non considerano lo stato effettivo della programmazione infrastrutturale lombarda e, in particolare, l'impatto sui flussi di traffico della nuova tangenziale ovest esterna di Milano, in forte concorrenza con la Broni-Mortara. Il documento pone inoltre l'accento sulle conseguenze complessive che l'autostrada avrà sull'attività agricola: considerando solo l'impatto medio-alto dell'opera sulle aziende agricole, il numero di quelle interessate sarà pari al 70,4% delle aziende risicole e il 74,2 % delle non risicole. Il costo altissimo di questa operazione non risulta, secondo il FAI, giustificato da un'ottimizzazione dei percorsi nella direzione nord-sud (la vera necessità del territorio), che è pari mediamente ad un risparmio di 9,79 minuti.
Le associazioni chiedono quindi che venga confermato il parere già espresso dalla Commissione Tecnica nel settembre 2014 e cioè che l'opera in progetto produrrà “impatti negativi sia in fase di cantiere che in fase di esercizio” e che “a fronte di tali impatti (…) non risulta dimostrata chiaramente l'utilità della realizzazione dell'opera in esame” e che venga quindi emesso un definitivo parere di valutazione di impatto ambientale negativo.
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