10 ottobre 2024
Milano ha compiuto un altro passo significativo per diventare una città guida nella lotta al cambiamento climatico presentando in occasione dell’apertura della Green Week il suo Climate City Contract, il documento in cui risiede l'obiettivo ambizioso di raggiungere la neutralità climatica della città entro il 2030. Per farlo ha chiamato a partecipare enti e istituzioni che operano all’interno delle “mura urbane”, ricevendo l’adesione di 25 stakeholder, che comprendono società partecipate, università, imprese, cooperative, organizzazioni della società civile e fondazioni, tra cui lo stesso FAI.
Ognuno dei firmatari si è impegnato e si impegnerà a mettere in atto azioni concrete e misurabili che contribuiranno a ridurre le emissioni di gas serra e decarbonizzare la città.
«La missione Net zero Cities della Commissione europea in cui si inserisce il progetto dei Climate City Contract punta ad accelerare la transizione di 100 città europee verso emissioni nette zero entro il 2030. Milano sta facendo la sua parte e per quanto l’obiettivo sia molto ambizioso, alcune aree della città raggiungeranno la neutralità climatica e faranno da traino per tutte le altre», ha dichiarato l’Assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi al seminario organizzato dal FAI il 28 settembre a Villa Necchi Campiglio in occasione della Milano Green Week: In cammino verso la neutralità climatica. Dall’esperienza del FAI alla città: mitigazione, adattamento e funzioni del verde.
Dalla riqualificazione di aree verdi all’elettrificazione del trasporto pubblico, da nuove piantumazioni alle depavimentazioni di aree cementate, le soluzioni stanno già venendo sviluppate.
Tra queste spiccano le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS), forme di produzione e di consumo di energia che possono contribuire a raggiungere gli importanti obiettivi della transizione energetica e della decarbonizzazione e insieme contrastare la povertà energetica.
«Quella S alla fine dell’acronimo CERS è molto importante», ha affermato durante il seminario Daniela Bruno, Vicedirettrice Generale degli Affari Culturali del FAI, «è importante perché attraverso questa lettera possiamo non solo essere consumatori più responsabili e più sostenibili, ma insieme possiamo anche creare benefici per la comunità».
Daniela Bruno ha poi annunciato la volontà della Fondazione di creare una Comunità Energetica Solidale proprio a partire dalla Cavallerizza, sede del FAI a Milano.
La sede storica è infatti attorniata da diversi beni di proprietà del Comune di Milano e della Curia: scuole, edifici di edilizia residenziale pubblica, il mercato comunale, la Parrocchia. Si creerebbe così un piccolo tassello di un mosaico volto alla sostenibilità, un tassello che si unirebbe e sosterrebbe i tanti altri progetti finalizzati a ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere la neutralità climatica di Milano.
Ed è proprio questa collaborazione tra amministrazione pubblica, cittadinanza ed enti che lavorano sul territorio lo strumento fondamentale per avviare quel cambiamento che tutti sappiamo essere necessario e urgente.
Il seminario è stato anche l’occasione per far incontrare e dialogare tra loro esperti che sostengono la transizione energetica con esponenti delle comunità religiose e con la Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano. Nel dettaglio hanno portato il loro contributo Giuseppe Milano, giornalista ambientale e segretario generale di Greenaccord Onlus; Elena Lucchi ed Eva Schito docenti presso Università degli Studi di Pavia e di Pisa; Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo; Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano; Daniele Ferrari, Responsabile Gruppo Acquisti delle Diocesi, Miriam Resta Corrado del Movimento Laudato Sì e Tommaso Galassi, Responsabile Partnership e Comunità Energetiche di Edison Energia.
«Le energie rinnovabili sono ontologicamente per definizione uno strumento di inclusione e di generatività sociale. Nello specifico le CER sono una forma democratica di produzione e consumo di energia, l’espediente attraverso il quale possiamo e dobbiamo riconfigurare culturalmente e tecnicamente le nostre città», ha sostenuto Giuseppe Milano, giornalista ambientale e Segretario Generale di Greenaccord Onlus.
Le comunità energetiche sono infatti un’opportunità vincente sia sul piano ambientale che sociale, per abbattere le emissioni attraverso un contributo proattivo dei cittadini, che ne ricevono anche un beneficio come risparmio in bolletta. A facilitare lo sviluppo delle CERS si pone il lavoro portato avanti dal Gruppo Edison, impegnato nella transizione energetica e nel percorso di decarbonizzazione di cittadini, aziende e territori. Tommaso Galassi, Responsabile Partnership e Comunità Energetiche di Edison Energia, ha reso noto il grande impegno, anche sul piano sociale, dell’azienda: «Per costituire una comunità energetica è necessario un costo iniziale non indifferente, competenze specifiche e un impegno importante sul piano burocratico. Come Edison ci impegniamo ad accompagnare in tutte le fasi, dalla progettazione, alla costituzione, fino alla gestione, i cittadini che vogliono costituire una comunità energetica condominiale, permettendo loro di trarre valore economico da questo strumento. Recentemente, insieme al Banco dell’energia, abbiamo supportato la realizzazione di una CER solidale per Caritas Ambrosiana a Milano, donando all’ente due impianti fotovoltaici e fornendo servizi di consulenza durante tutti i lavori».
A sostenere la diffusione di Comunità Energetiche Solidali nel panorama regionale e nazionale è anche Fondazione Cariplo che, grazie a bandi e contributi, promuove una transizione energetica equa. «A Fondazione Cariplo arrivano sempre più proposte per la realizzazione di CER» – ha affermato Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo – «Quello che noi abbiamo individuato sono le difficoltà incontrate dai proponenti nella parte iniziale di costituzione di una Comunità Energetica, perché il passo per farla decollare non è facilissimo. Da qui Fondazione Cariplo ha deciso di mettere a disposizione i fondi per retribuire aiuti tecnici, e non solo: ha anche finanziato bandi per accrescere la capacity building del Terzo Settore nella fondazione del soggetto giuridico e dello statuto necessari a ogni CER».
Le CER sono quindi il prodotto di tante componenti sociali del Paese che concorrono e convergono insieme, intercettando un bisogno di partecipazione che arriva dal basso.
Il seminario ha dimostrato come si può essere comunità anche a partire dall’energia e come grazie a queste nuove forme di aggregazione possiamo diventare cittadini più sostenibili e ridurre i nostri impatti sull’ambiente.
Le città possono così diventare un luogo continuo di innovazione e sperimentazione a partire proprio dalle comunità, che diventano l’elemento di fondo da cui si sviluppa una trama diversa per il nostro futuro.
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