04 febbraio 2014
Tra via Verga e via Giovio, di fronte alla Chiesa di San Francesco al Fopponino, c'è Casa Crespi, una palazzina borghese degli Anni Trenta rimasta intatta nell'architettura e negli arredi. Casa Crespi è stata donata in comodato d'uso al FAI dai due proprietari che ancora oggi la abitano, Alberto e Giampaolo Crespi, rispettivamente avvocato e neuropsichiatra.
Tra le stanze della dimora ritroviamo tutto il fascino degli Anni Trenta: la casa venne infatti costruita alla fine degli anni venti dall'ingegner Erminio Alberti per l'imprenditore Fausto Crespi, che vi venne ad abitare nel 1931 con la moglie e i cinque figli: Pietro, Giorgio, Ermellina, Gianpaolo e Alberto, nati tra il 1918 e il 1923. La famiglia produceva arredi di metallo per uffici, ospedali e navi e la Casa, sorta proprio nell'area del vecchio stabilimento, racconta la loro storia e la loro quotidianità, la vita di una borghesia schiva e colta, dedita al lavoro e allo studio, che preferiva il silenzio al clamore della mondanità. Tra queste mura niente è cambiato in ottant'anni di vita: restano intatti gli arredi, le suppellettili, i pavimenti. Le poche modifiche nascono dalle grandi passioni di Alberto Crespi, celebre giurista - tra i suoi clienti Enrico Cuccia e Carlo De Benedetti - ma anche grande musicista: “Ho demolito un bagno di servizio al primo piano per far posto a un organo”, racconta. L'imponente strumento di 1500 canne è stato costruito dalla ditta Mascioni e ancora oggi risuona con la musica di Bach tanto amata dall'avvocato. L'altra grande passione di Alberto Crespi è l'arte: in passato ha donato una straordinaria collezione di fondi oro al Museo diocesano di Milano; Casa Crespi custodisce sculture del Quattrocento lombardo, quadri del Seicento romano e moltissimi preziosi libri antichi.
“Volevamo che niente fosse cancellato, il FAI ha rappresentato la migliore soluzione”, ha dichiarato Alberto Crespi. Per il Presidente del FAI Andrea Carandini “accettando la donazione di Casa Crespi, la nostra fondazione si impegna a mantenere intatto e vivo lo spirito del luogo, le cose, la vita e la civiltà che hanno caratterizzato questa grande dimora”.
In futuro la Casa sarà aperta al pubblico. Questa donazione è “un regalo a tutta la città” – ha commentato l'Assessore alla Cultura del Comune Filippo Del Corno.
Il FAI ringrazia di cuore Alberto e Giampaolo Crespi per la sensibilità dimostrata e per il grande dono fatto alla Fondazione e all'Italia intera.
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