13 aprile 2012
Molti sono i “rituali” che vengono associati alla celebrazione del matrimonio, come vi abbiamo già anticipato nel nostro primo appuntamento: dai più comuni a quelli meno usuali. Innanzitutto il matrimonio come lo conosciamo noi, cioè abito bianco, guanti e ricevimento, prende piede verso fine ‘700 con l'avvento del Romanticismo. Infatti, è proprio con il diffondersi della concezione dell'amore coniugale che si assiste all'ascesa di tutti quei canoni estetici che caratterizzano ancora oggi questa cerimonia.
Sicuramente uno degli elementi per eccellenza che contraddistingue da sempre il rito matrimoniale è l'ornamento della sposa, usanza che affonda le sue radici in tempi lontanissimi. Lo sapevi che proprio dagli egizi nasce la consuetudine di guarnire le spose di fiori profumati ed erbe odorose solo per allontanare gli spiriti maligni? Spostandoci nell'area geografica a noi più vicina, possiamo ricordare le usanze dell'antica Roma: seguendo la tradizione egizia, poi importata nel mondo ellenico, le spose romane si legavano tra i capelli dei rami di piante e fiori profumati come segno di fecondità e di prosperità. Significato che ritroviamo in alcune culture dell'Europa dell'est, dov'è però attribuito, sin dall'antichità, alla melagrana, considerata simbolo augurale di fecondità e di ricchezza, sempre usato per abbellire le fanciulle il giorno delle nozze.
Anche in Turchia, durante le celebrazioni dei riti sponsali, una melagrana veniva lanciata a terra dalla sposa. Si credeva che in questo modo potesse sapere il numero delle futura prole: tanti chicchi fuoriuscivano dal frutto spaccato tanti figli si avrebbero avuti. Nella regione balcanica, precisamente in Dalmazia, la tradizione, ancora oggi molto comune, esigeva che lo sposo piantasse un albero di melograno, preso dal giardino del suocero, e donasse alla sposa i suoi fiori: in questo modo si assicurava una discendenza.
Tornando in Italia, i fiori più scelti e legati al matrimonio sono sicuramente quelli d'arancio, simbolo di fertilità, che possono essere sostituiti con alcune gocce della loro essenza tra i capelli della sposa. Chiamati ‘fiori di zagara', dall'arabo zahara che significa splendere, sfavillare di bianco, i fiori d'arancio furono importati in Sicilia dal mondo arabo. Ma perché il fiore d'arancio si associa al matrimonio? Se sei curioso e vuoi sapere la storia che si cela dietro questa tradizione ti aspettiamo al prossimo appuntamento con gli approfondimenti speciali sul matrimonio!
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